NAPOLI. Regione Campania e Capitaneria di porto scendono in campo per monitorare la zona costiera della “Terra dei fuochi”, l’area compresa tra le provincie di Napoli e Caserta infestata dalle discariche abusive di rifiuti.
Il presidente dell’ente regionale Stefano Caldoro e il comandante generale del Corpo Felicio Angrisano hanno firmato oggi una convenzione della durata di un anno con cui viene avviato un programma di telerilevamento aereo per il contrasto ai crimini ambientali. La Regione Campania fornirà le mappe topografiche del territorio, e le Capitanerie i mezzi per l’attività di sorveglianza.
Interesserà le aree di costiere di Gaeta, Pozzuoli, Napoli, Salerno e Sapri ed è finalizzata all’identificazione di anomalie e criticità ambientali negli specchi acquei di questi cinque comuni. Verranno mappate le anomalie termiche sia della costa che degli specchi acquei attraverso aerei ATR 42 MP, aiutando a rilevare gli indizi di discariche illegali attraverso i fenomeni di eutrofizzazione, l’eccessivo arricchimento di organismi vegetali, per esempio le alghe.
La sorveglianza aerea sarà utile, ovviamente, anche per le zone interne, quelle della vera e propria terra dei fuochi: sorvolando l’area, la Capitaneria contriburà alla prevenzione dei roghi di rifiuti. A terra invece ci saranno gli uomini dell’Arpac e il Laboratorio Ambientale Mobile del Comando Generale delle Capitanerie di Porto.
La scansione termica avverrà attraverso il sistema multi spettrale Daedalus 1268 ATM che utilizza tutte le bande disponibili, compresa la 11, quella infrarosso. Ad esso si affianca una specifica telecamera a infrarossi montata su un sistema Eost 23. infine, un radar Slar, utile per individuare idrocarburi, mucillagini e rifiuti solidi galleggianti.
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