Terra dei Fuochi, i 70mila di Napoli. Polemica sul gonfalone

di Redazione

 NAPOLI. 70mila le persone, giunte da ogni angolo della Campania,che hanno preso parte al corteo ‘Fiume in piena’ a Napoli per dire “Stop al biocidio” nella “Terra dei Fuochi”.

I manifestanti chiedono l’immediata bonifica delle terre campane inquinate dagli sversamenti illegali di rifiuti tossici e nocivi. L’indice è puntato anche contro il fenomeno dell’incendio di rifiuti nelle province di Napoli e Caserta.

Momenti di tensione quando il gonfalone del Comune di Napoli è stato portato alla testa del corteo ed è stato allontanato dagli organizzatori che hanno imposto agli addetti del Comune di Napoli di stare assieme a quelli di tutti gli altri comuni.

I partecipanti si sono mossi dietro lo striscione gigante con lo slogan non solo di una giornata ma di un intero movimento che, oggi e per il futuro, vuole essere considerato inarrestabile. Come un fiume ingrossato dalle acque e che rompe gli argini.

Don Maurizio Patriciello, il parroco di Caivano simbolo della protesta, guidava il corteo, partito da piazza Garibaldi, che ha percorso corso Umberto, piazza Bovio, via Guglielmo Sanfelice, via Medina, piazza Municipio, verso la meta di piazza del Plebiscito. Tra la folla alcuni personaggi dello spettacolo, tra cui Nino D’Angelo.

“Fiume in piena”, le immagini del corteo

La polemica sul gonfalone

DE MAGISTRIS. “Ho partecipato con gioia al corteo un fiume in piena e l’ho fatto con alcuni amici, come un semplice cittadino e senza fascia tricolore. Con orgoglio dall’inizio alla fine ha marciato il nostro gonfalone medaglia d’oro al valor militare unitamente ad altri gonfaloni. Si è trattato di una giornata bellissima per la città di Napoli”. In una nota il sindaco di Napoli Luigi De Magistris commenta la sua partecipazione da “semplice cittadino” al corteo. E smentisce che il gonfalone di Napoli “decorato con medaglia d’oro” per le 4 Giornate, sia stato scacciato dai manifestanti.

“I cittadini che hanno attraversato come un fiume in piena le strade del centro di Napoli – spiega il sindaco – hanno dimostrato che qui c’è un sud con grande dignità e passione. Lo stesso sud che pretende la bonifica dei siti inquinati, senza ottuse generalizzazioni e che ha le idee chiare su come rompere il sistema fatto di mafie, colletti bianchi e personaggi delle istituzioni deviate. Da sud ormai è in atto da tempo una rivoluzione che dal basso sta realizzando politiche di difesa del territorio completamente innovative. “Il Comune di Napoli – ha aggiunto De Magistris – è in prima linea nel dire un ‘No’ secco a discariche ed inceneritori e ‘Si’ ad impianti alternativi, raccolta differenziata, tutela del territorio, acqua pubblica ed obiettivo rifiuti zero”.

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