CASERTA. In vista del congresso nazionale del 24, 25 e 26 gennaio, la federazione casertana di Sinistra Ecologia e Libertà si avvia a celebrare il suo secondo congresso provinciale.
Sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre infatti gli attivisti, gli iscritti ed i simpatizzanti di sinistra ecologia e libertà della provincia di Caserta si riuniranno a Puccianiello, al centro comunità Caserta città di pace, per rinnovare lintero gruppo dirigente.
Il pomeriggio di sabato, dopo gli adempimenti burocratici che daranno formalmente il via al congresso, sarà dedicato ai saluti dei rappresentanti istituzionali, dei partiti e dei sindacati. Prima però il coordinatore provinciale Pietro Di Sarno nella sua relazione introduttiva, stilerà un bilancio degli anni trascorsi alla guida del partito, provando anche a delineare possibilità e prospettive in campo.
Da quando tre anni fa, per la prima volta, sono stato chiamato a guidare il partito che ora è Sinistra Ecologia e libertà tanto è cambiato. Eravamo davvero in pochi allora, provenienti da storie e culture politiche differenti, che per la prima volta si incontravano e si parlavano, provando a reinventare un linguaggio comune, comuni prospettive e speranze, dopo il trauma purtroppo annunciato della sinistra arcobaleno.
Una scommessa comune – come la definisce il coordinatore di Sarno – grazie alla quale è stato possibile negli anni ricostruire una comunità, riprogettare un partito. Un percorso difficile che ha portato però a raggiungere il primo, se pur non definitivo, obbiettivo che ci eravamo proposti: riaprire la partita, riportare la sinistra in parlamento, a rappresentare le istanze per lungo tempo rimaste orfane. Celebriamo questo congresso continua Di Sarno in momento in cui gli scenari politici nazionali sono dir poco ‘fluidi’, in una fase in cui listituzione partito, sancita dalla nostra Costituzione, attraversa una crisi di autorevolezza e rappresentanza di proporzioni difficilmente riscontrate in passato, un momento in cui è più semplice parlare alla pancia che alla testa e al cuore delle persone, a causa di un clima preoccupante in cui populismo, cabarettismo e giustizialismo si mescolano alla disperazione della gente. Noi di Sel continuiamo a credere che proprio in questo momento ci sia bisogno dei partiti, rinnovati nelle pratiche e nelle persone, e ci sia soprattutto bisogno di sinistra, quella vera, che si ponga il problema e lopportunità di offrire al Paese un governo serio e di cambiamento, dopo decenni di disastri.
Il nostro secondo congresso conclude Di Sarno sarà aperto non solo agli iscritti ma a tutto quel popolo che ritiene di poter dare un contributo fattivo alla crescita di Sel e di tutta la sinistra. Dove cè sfruttamento, disoccupazione, violenza sulle persone e sulla natura, illegalità diffusa e disgregazione sociale cè più bisogno di sinistra che altrove. E ciò è vero in particolare in una provincia come la nostra, una provincia devastata da decenni di collusioni e malgoverno, che lhanno trasformata da terra di lavoro in terra dei fuochi. Un territorio in cui tanti uomini e donne di sinistra hanno scelto di restare a casa dopo anni di delusioni. Fare un congresso di un partito di sinistra oggi significa proprio questo: provare a ribaltare lordine delle priorità, rappresentate di solito dalle sterili lotte fra gruppi dirigenti autoreferenziali, per dare voce a temi e problemi che sono la carne viva delle persone che aspiriamo a rappresentare.