4 novembre, Napolitano ringrazia le forze armate per Lampedusa

di Mena Grimaldi
 ROMA. Il
presidente della Repubblica, Giorgio
Napolitano
, ha deposto lunedì mattina una corona sulla tomba del Milite
Ignoto all’Altare della Patria in occasione della giornata dell’unità nazionale
e delle Forze Armate.

Prima di recarsi al Milite Ignoto, il capo dello Stato,
in una nota, ha inviato un messaggio per il 4 novembre. “Oggi celebriamo
l’Unità Nazionale e il 95° anniversario della fine del primo conflitto
mondiale, testimoniando la vicinanza del Paese alle Forze Armate, garanti di
libertà e presidio delle istituzioni democratiche”, ha scritto Napolitano.

Il
presidente della Repubblica, in occasione del suo intervento per le
celebrazioni del 4 novembre, ha poi parlato anche dei due fucilieri di Marina Massimiliano La Torre e Salvatore Girone, trattenuti in India.

“Non
cessiamo di operare tenacemente per riportarli a casa”, ha assicurato il
presidente della Repubblica.

“Ai nostri marò, la cui odissea ancora continua
lontano dall’Italia, il più affettuoso saluto e l’assicurazione che non
cessiamo di operare tenacemente per riportarli a casa”, ha detto ancora il capo
dello Stato.

Non solo. Napolitano ha rivolto un plauso a tutte le persone
impegnate a Lampedusa. “Ancor più intensamente è necessario lavorare per
l’integrazione militare europea – prosegue Napolitano -. Al Consiglio di
dicembre l’Italia ha l’opportunità di promuovere iniziative forti e concrete,
in grado di attivare circuiti virtuosi, di razionalizzazione e risparmio di
risorse. È possibile coinvolgere in tempi brevi in questa prospettiva un numero
crescente di paesi membri. In questa giornata così significativa, rinnovo il
riconoscente apprezzamento di tutti gli italiani e mio personale ai militari
impegnati nei diversi teatri di crisi, dall’Afghanistan, al Medio Oriente, ai
Balcani, e a quelli che operano sul territorio nazionale e sui nostri mari. Un
plauso particolare meritano gli uomini e le donne che hanno partecipato alle
operazioni di soccorso e al pietoso recupero delle salme delle vittime della
terribile tragedia di Lampedusa. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva
l’Italia!”.

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