“Aiuto, mia moglie vuole uccidermi perchè facevo zapping”

di Mena Grimaldi
 MILANO. Sono
quasi le 23 di lunedì quando al 112 arriva una chiamata: “Vi prego accorrete.
Mi sono rifugiato in bagno e mia moglie è fuori dalla porta con la mia pistola.
Mi vuole sparare! Perché? Perché facevo zapping”.

Nonostante l’incredulità e
apparente scena da film comico, l’operatore ha capito dal tono di voce dell’uomo
che non era uno scherzo, ma era davvero in pericolo.

Lui, imprenditore di 69
anni, chiamava dal bagno della taverna della sua villa, la moglie era fuori
dalla porta, con in pugno una pistola calibro 38 (carica), pronta a far fede
alle minacce e a premere il grilletto. Solo l’intervento dei carabinierie
la capacità di due militari nel riportare la donna a più miti consigli ha fatto
sì che tutto si concludesse senza spargimento di sangue.

In un attimo la villa
dei coniugi, lei più giovane di dieci anni, da qualche tempo sofferente di
crisi depressive, viene circondata dai carabinieri della compagnia di Legnano e
della stazione di Cerro Maggiore, distante poche centinaia di metri.

La
trattativa dura quasi tre ore, con i militari che da una parte cercano di
tranquillizzare l’uomo attraverso il finestrino sopra il bagno e dall’altra
cercano di convincere la donna a farsi aprire la porta della villa. Alla fine
la donna cede e viene trasportata all’ospedale di Legnano.

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