Imu, il decreto slitta a martedì. Per Letta “un atto formale”

di Antonio Taglialatela

 ROMA. Rinviato a martedì il decreto, da parte del Consiglio dei ministri, per l’abolizione della seconda rata dell’Imu sulla prima casa.

Lo fanno sapere fonti del governo, precisando che il provvedimento deve andare di pari passo con quello sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia che a sua volta deve attendere un via libera da parte della Bce. Il decreto, infatti, non potrebbe essere varata in quanto serve una lettera formale dell’Eurotower. Tuttavia, altre fonti riferiscono che lo slittamento potrebbe essere dovuto alla al nodo relativo alla cancellazione della seconda rata dell’Imu sui terreni agricoli.

“Un rinvio formale, dovuto a una questione tecnica”, dice il premier Enrico Letta in conferenza stampa, in cui annuncia che “martedì chiuderemo l’iter legato ai due decreti dell’Imu e sulla rivalutazione delle quote di Bankitalia. “Le banche – sottolinea Letta – saranno toccate da entrambi i provvedimenti”, quindi occorre il parere della Bce. Per gli acconti fiscali “si sposterà la tempistica dal 30 novembre al 10 dicembre”.

La decisione provoca la reazione dei Caf, secondo i quali non è possibile aspettare ancora le delibere dei Comuni sull’Imu per calcolare il saldo. Così per superare tale “insostenibile situazione” la Consulta dei Caf ha deciso di fissare al 15 novembre il termine per stabilire le delibere da prendere a riferimento per il pagamento del saldo Imu.

Critiche anche dal Pdl-Forza Italia: “I continui rinvii del governo non sono un buon segnale. Famiglie e imprese hanno bisogno di certezze e rimandare alla prossima settimana il decreto che abolisce il pagamento della seconda rata Imu certamente non lascia tranquilli”, afferma il vicepresidente dei senatori berlusconiani Maurizio Gasparri, che aggiunge: “Sarebbe in ogni caso assurdo far pagare questa tassa iniqua a un settore ampiamente vessato e in gravissime difficoltà. Sul fronte economico, resta comunque un clima d’indecisione e d’incertezza che rende in salita il cammino anche della legge di stabilità. Ancora non abbiamo avuto, ad esempio risposte definitive sulla tassazione per la casa, il che rende l’esecutivo poco credibile”.

Intanto, il governo annuncia un piano di privatizzazioni che comprenderà un capitolo che riguarda la cessione di partecipazioni da parte della Cassa depositi e presiti, come annunciato dal presidente della Cdp Franco Bassanini.

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Redazione
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