ROMA. Mercoledì 27 novembre, in serata, l’Aula del Senato, con una seduta unica, discuterà e voterà la proposta della Giunta delle elezioni sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi.
Lo ha annunciato il presidente Pietro Grasso, riferendo l’esito della conferenza dei capigruppo. Il voto sugli ordini di giorno inizierà alle 19. Il regolamento prevede che “fino alla chiusura della discussione in Assemblea, almeno venti senatori possono formulare proposte in difformità dalle conclusioni della Giunta, mediante la presentazione di ordini del giorno motivati, in mancanza dei quali l’Assemblea non procede a votazione, intendendosi senz’altro approvate le conclusioni della Giunta”.
In sostanza, il regolamento stabilisce che, se non ci sono obiezioni alle conclusioni della Giunta, la sua proposta si intende approvata dall’aula con una mera presa d’atto non sottoposta a votazione. Mentre, come ha spiegato il presidente Grasso, se verrano “presentati ordini del giorno in difformità dalla conclusione della Giunta, come da prassi, le dichiarazioni di voto saranno riferite al complesso degli strumenti presentati”.
In mattinata, intervenendo alla trasmissione mattutinaLa Telefonata con Maurizio Belpietro, Berlusconi è tornato a parlare della sentenza Mediaset e delle conseguenze politiche. “Io – rivendica – ho sempre lavorato per il bene del Paese e anche stavolta pensavo di collaborare per il bene comune invece la sinistra si conferma posseduta da due pensieri fissi: eliminare Berlusconi e tassare gli elettori del centrodestra”. Berlusconi ha inoltre ribadito di non aver mai chiesto “salvacondotti” e di escludere l’ipotesi di un passo indietro.
Qualche ora dopo, stavolta su Italia 1, il Cavaliere è tornato anche sulla manifestazione organizzata da Forza Italia contro la sua decadenza. “Domani scendono in piazza tutti i cittadini che sono fortemente preoccupati per quanto sta accadendo e che hanno a cuore il futuro del nostro Paese e scendono in piazza non per difendere Silvio Berlusconi ma perché hanno a cuore la democrazia del Paese”. L’ex premier ha quindi sottolineato che “domani questa manifestazione, che sarà assolutamente pacifica e legittima” e “sarà solo l’inizio”.
Parole che suscitano l’immediata reazione del Pd. “Stiamo assistendo a un’escalation con toni sempre più violenti da parte di Berlusconi”, è l’allarme di Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito democratico. “Invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico”. Di più, osserva il dirigente Pd, “è una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre più anti-Stato”.
Sul fronte della richiesta di revisone del processo, i legali di Berlusconi Coppi e Ghedini invece in una conferenza stampa con la stampa estera hanno affermato che le “nuove” testimonianze sulla base delle quali verrà chiesta la revisione del processo sono “più di sette”. Di sette nuove testimonianze aveva parlato ieri Berlusconi. L’avvocato Coppi hai poi definito l’ipotesi dell’arresto di Silvio Berlusconi un’ipotesi “irreale”. “Siamo – ha detto – oltre il limite della stessa provocazione è un’ipotesi assurda e, nella situazione attuale, irreale”.