Uso sala consiliare, la Bussola: “Amministrazione artificiosa”

di Redazione

 LUSCIANO. Scoppia, nuovamente, la polemica tra l’associazione culturale “La Bussola” – guidata dal presidente Luciano Dell’Aversano Orabona – e l’amministrazione Esposito sull’uso della sala polifunzionale del Palazzo Ducale.

L’associazione aveva chiesto l’utilizzo della sala per un convegno sul Puc il 27 ottobre, protocollandone richiesta il giorno 21. A pochi giorni dalla data, giungeva al sodalizio una lettera a firma del sindaco che, per motivi tecnici (numerosi segni di distacco d’intonaco e pittura), non rendeva la sala agibile. Poi, visto lo svolgersi di alcuni eventi di altre associazioni, “La Bussola”, il 29 ottobre, inoltrava nuovamente una richiesta per l’utilizzo della sala con concessione del patrocinio per il giorno 10 novembre. Due giorni prima, l’8 novembre, considerando il “silenzio” dell’amministrazione, alle ore 12.10, come comunicato dal presidente Orabona, veniva protocollata una richiesta con risposta scritta con eventuali motivazioni per le quali non era stato concesso l’uso della sala. Per l’associazione “attraverso un atteggiamento ‘artificioso’, l’amministrazione ci ha tolto l’opportunità di organizzare un convegno pubblico di natura socio-culturale”.

“Lo scopo del convegno – spiega il presidente della Bussola – era di creare un confronto aperto tra la cittadinanza e, grazie, all’ausilio di professionisti (ingegneri, architetti e avvocati), senza escludere la presenza del sindaco, aprire una discussione per una condivisione d’idee ed eventuali proposte da sottoporre alla fase consultiva per l’adozione del piano urbanistico”.

Dopo la richiesta di chiarimenti, Orabona riceveva un messaggio del delegato alla cultura che lo avvisava della concessione, da parte della giunta comunale, dell’utilizzo gratuito della sala ma senza il patrocinio del Comune. “Purtroppo – spiega però il presidente – mi dispiace affermare che, visionando l’albo pretorio del sito istituzionale del comune di Lusciano, l’atto indicato non risulta nelle voci sia delle delibere di giunta che in quelle delle determine dirigenziali”.

“Non vogliamo puntare il dito contro nessuno o intraprendere sterili polemiche – continua – ma, semplicemente, giustificare verso chi era a conoscenza del convegno, dei relatori in programma e, soprattutto, alla cittadinanza che, per dubbi motivi non abbiamo potuto rendere un momento d’informazione e cultura, come atto di responsabilità e di rispetto verso i nostri concittadini”.

Il presidente, tra l’altro, considera “grave e immorale il rifiuto del patrocinio morale ad un’iniziativa nata nell’interesse di tutta la comunità. Il logo del Comune di Lusciano non è di proprietà della giunta Esposito”.

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