“Gara dei presepi”, il 28 dicembre la premiazione

di Antonio Arduino

 Aversa. Compie ventuno anni la “gara dei presepi” che si svolge tradizionalmente nella chiesa monumentale di San Francesco dove, mercoledì 28 dicembre, …

… il vescovo della diocesi Angelo Spinillo e il sindaco Giuseppe Sagliocco premieranno i lavori più belli presentati dagli studenti delle scuole di ogni ordine e grado della città che sono, in particolare, i destinatari dell’iniziativa promossa da monsignore Pasquale De Cristoforo, rettore della rettoria di San Francesco, conosciuto da tutti come don Pasqualino. Coadiuvato, anche questo anno, da Luisa Pisano e da Francesco Di Nardo, don Pasqualino riproporrà una gara nata dalla passione di Giovanni D’Amore autore di un primo presepe realizzato nella parrocchia di San Michele Arcangelo di Trentola Ducenta ed oggi esposto nella sala posta accanto all’ingresso della chiesa. Dove, anno dopo anno, in cinque anni di minuzioso lavoro artigianale l’opera iniziale è cresciuta fino a diventare una sorta di monumento all’arte presepiale realizzato in cemento, cosicché è indistruttibile.

La novità dell’edizione numero 21 sarà l’esposizione di una quarantina di presepi scelti tra quelli più belli realizzati nel corso delle edizioni che saranno messi in mostra fino all’epifania nel salone accessibile da piazza don Giuseppe Diana che ospitò, quasi un decennio fa, l’ufficio anagrafe comunale. Insieme al presepe di Giovanni d’Amore Venti anni di piccoli capolavori dedicati alla nascita di Gesù immortalata anche in un presepe creato dallo stesso D’Amore che in cinque anni di lavoro realizzò un’opera davvero particolare per struttura e contenuti.

Montagne e paesaggio sono in vero e proprio cemento cosicché sono indistruttibili, tanto che ancora oggi si presentano come furono creati dall’autore, con il fiume che scorre e le pale del mulino a vento che girano, nel contesto di un paesaggio in cui il sacro si confonde con il profano per la presenza della classica grotta associata ai templi pagani.

Un’opera che merita di essere messa in mostra così come i presepi conservati nel matroneo della chiesa. Dove le opere più belle realizzate nel corso degli anni rappresentano nell’insieme un museo permanente del presepe.

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Redazione
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