Terra dei Fuochi, la Finanza “mappa” il territorio

di Nicola Rosselli

 AVERSA. Ha volteggiato costantemente nella giornata di ieri su Aversa e sui 19 comuni dell’Agro l’elicottero della Guardia di finanza munito di un magnete in grado di scovare quelle zone di terreno dove si registra una temperatura più alta, sintomo della presenza di eventuali rifiuti potenzialmente pericolosi per la collettività.

Un’operazione che si basa sulla geotermia e che sta fornendo con una continuità che fa ben sperare una mappatura molto estesa delle criticità ambientali, sia rilevate dall’alto, come nel caso di ieri nel perimetro della Terra dei Fuochi, sia verificate con carotaggi e mezzi a terra, come avvenuto a Casal di Principe.

Un’analisi dello stato di salute della Terra dei Fuochi che non ha precedenti, che va ben oltre il territorio provinciale di Caserta. Tant’è vero che nello scorso mese di ottobre presso la Procura sammaritana, si sono riuniti con il procuratore Lembo anche il procuratore di Napoli Colangelo e il capo dellaDda Greco.Per conoscere i risultati di ieri, che andranno ad aggiungersi a quelli già raccolti in questi anni, sarà necessario qualche giorno. I tempi tecnici necessari per decifrare i dati raccolti dai piloti e dai tecnici delle fiamme gialle.

Un’attività che ha avuto inizio oramai quasi tre anni fa, a gennaio 2011, grazie al protocollo organizzativo di salvaguardia ambientale della provincia di Caserta, tenuto a battesimo dai ministri dell’ambiente, della giustizia e dell’interno, che aveva visto la sottoscrizione da parte di: Prefettura di Caserta, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, la Seconda Università di Napoli, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Compartimento Marittimo del Porto di Napoli, la Questura di Caserta, il Gruppo Provinciale dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Caserta, il Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato di Caserta e l’Asl di Caserta. Successivamente, ad aprile dello stesso anno, hanno aderito anche: la Provincia di Caserta, l’Università degli Studi di Napoli Parthenope, il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali e l’Arpa Campania.

Siamo di fronte, come ha tenuto ad evidenziare il prefetto di Caserta in precedenza, ad un «modello di salvaguardia ambientale fondato sulla sinergia tra organi deputati alla prevenzione e alla repressione, che consente un approccio sistemico che può offrire validi contributi anche per la tutela del comparto agricolo e per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti».

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