Camorra-rifiuti, la commissione antimafia a Caserta

di Redazione

 Caserta. “Siamo a Caserta per capire il rapporto tra poteri mafiosi e il ciclo dei rifiuti che negli anni ha portato a conseguenze drammatiche sul piano ambientale e perché vorremmo restituire a questa terra la sua bellezza”.

Lo ha dichiarato, in prefettura, a Caserta, il presidente della commissione Antimafia, Rosi Bindi, in missione con gli altri membri dell’organismo parlamentare. “Negli anni passati – ha proseguito l’esponente del Pd- la commissione bicamerale sui rifiuti si è occupata in modo efficace del problema relativo alla Terra dei fuochi ma ci sono ancora aspetti sia del passato che del presente da comprendere. Noi siamo qui per questo; questa è solo la prima missione, ma non vogliamo fermarci”.

Visita alla Resit. “A Giugliano ho visto qualcosa che non volevo vedere, ovvero i bimbi del campo rom che giocavano nella discarica tra i fumi dei rifiuti e il percolato. Questo è inaccettabile, convocheremo prima possibile la Commissione prefettizia che amministra il Comune”, hadetto Bindi rispondendo ai giornalisti sulla discarica Resit, oggetto di un lungo sopralluogo. “Non sapevo di questa situazione anche se è vecchia ma comunque mi ha fatto molto male. Quei bimbi – ha aggiunto – dovrebbero andare a scuola, ne chiederemo conto”.

Manfredi: “Nuovi spunti per contrastare illegalità”. Durante i lavori della commissione, il deputato del Partito Democratico, Massimiliano Manfredi, ha detto che l’iniziativa “sta offrendo ulteriori spunti per rafforzare il lavoro di contrasto alle Ecomafie ben avviato con il Governo”.Mandredi ha spiegato che i parlamentari si sono recati nella terra dei Fuochi “per ascoltare le dirette testimonianze dei Prefetti, delle Procure e dei rappresentanti di associazioni e cittadinanza, al fine di portare in Parlamento proposte che diano ancora più forza al Decreto sulla Terra dei Fuochi presentato dall’Esecutivo”.

“La prima idea che presenteremo a Roma – ha continuato Manfredi – è quella di prevedere, nell’ambito delle attività prefettizie, la possibilità di interdire l’attività delle imprese che, al di là di rapporti più o meno comprovati con la criminalità, si rendono colpevoli di reato ambientale. Allo stesso tempo, al termine della missione, spingeremo affinchè si attui a stretto giro la mappatura e l’eventuale caratterizzazione e bonifica dei siti potenzialmente contaminati, in primis le ex discariche, e contestualmente si consolidi ancora di più il lavoro unitario delle Procure del territorio per condividere azioni e informazioni per stanare le organizzazioni che sottendono l’odioso mondo dell’Ecomafia”.

Mattiello: “Questa è la terra di Don Peppe Diana”. “Oggi la Commissione Antimafia è in missione in Campania per approfondire la situazione drammatica legata al trattamento illegale e organizzato dei rifiuti, spesso tossici. Mi rivolgo alla presidente della Commissione, Rosy Bindi, perchè quando incontrerà i giornalisti a fine missione non adoperi le parole Terra dei Fuochi”. È statala richiesta del deputato Pd Davide Mattiello, membro della commissione. “Le parole sono pietre – ha sottolineato l’esponente democratico – e se una parte della realtà viene assunta a definizione dell’insieme è facile che finisca per rappresentarla tutta per davvero. Con le negative conseguenze del caso, come ad esempio il crollo della vendita di prodotti agricoli del casertano. Ricordo con commozione la fierezza con la quale anni fa un caro amico ci accolse a Casal di Principe con le parole ‘Benvenuti nella terra di don Peppe Diana!’. Ecco: il casertano non è la Terra dei fuochi, così come Napoli non è Gomorra”.

“Il casertano – ha aggiunto Mattiello – è terra di uomini e donne che con la vita costruiscono legalità e giustizia sociale, fanno denuncia e lavorano per il riscatto economico e culturale. Certo è terra affaticata dal peso della criminalità organizzata, ferita dai veleni e dalle morti violente. Ma è soprattutto terra di impegno e di passione. Allora, presidente, visto che con le parole si decide come rappresentare la realtà, la prego, scelga parole di vita. Quando comincerà la conferenza stampa non dica ‘oggi siamo venuti nella Terra dei Fuochi’, ma ‘oggi siamo venuti nella terra di Don Peppe Diana’ e dei tanti uomini e donne che si battono quotidianamente per spegnere i fuochi dei rifiuti e tenere acceso il fuoco della dignità e della libertà”.

Primi arresti per roghi tossici. Intanto, ci sono già due arresti per “combustione di rifiuti” dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del decreto approvato dal governo. A Mondragone, nel Casertano, gli agenti della polizia municipale hanno bloccato e sottoposto ai domiciliari un uomo che nella zona circostante la sua abitazione, lungo la statale Domitiana,stava bruciando materiale vario, classificato come speciale. Sempre in provincia di Caserta,a San Felice a Cancello, un’altro provvedimento di detenzione domiciliare, per incendio di rifiuti, nei confronti di un uomo di 41 anni che stava alimentando un rogo tossico su rifiuti pericolosi.

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