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CASERTA. Spettabili enti istituzionali, vi chiediamo di essere messi a conoscenza, sulle fasi dismissive e di crocifissione che le Vostre signorie hanno disegnato a nostro carico.
Domanda numero 1– Mettetevi comodi, il quesito è oneroso e difficoltoso, date la giusta risposta: è lecito che il presidente in carica, intestatario di licenza prefettizia, disdice un servizio in utile detenuto per un ampio numero di anni 23 per la giusta nota, servizio che ha garantito lo stipendio ad un numero di oltre 60 unità lavorative, lo disdice a favore di un concorrente, lo stesso concorrente non ha assunto alcun uomo del servizio in oggetto ma, ha assunto lo stesso presidente con il ruolo di capoarea?
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Domanda numero 2– stesso argomento, è lecito che un socio di unazienda conoscitore delle strategie aziendali travasi commesse per un totale di circa 5 milioni di euro, verso altro concorrente, pur sapendo che la società di cui fa parte ha un debito erariale contratto durante la sua permanenza in cooperativa, creando un danno di travaso di clientela e liquidità lasciando la propria cooperativa solo piena di debiti?
Domanda numero3 – è lecito che un dirigente aziendale o consigliere di amministrazione, si assegni la voce TFR, elargendo una cifra esosa per circa 1 milione di euro, pur sapendo di non aver versato le tasse e proponendo ristrutturazione del debito.
Domanda numero 4 – è lecito che i soci rinunciano a ore di straordinario, 13° 14° mensilità, ruolo di competenza nonché laccettazione di un monte ore di 196, a fronte delle 173 contratto nazionale, mentre hanno affrontato due ricapitalizzazione per far fronte al pagamento dei debiti.
Le domande sono ancora tante ma, gli spazzi concessi sono limitati, vi diciamo solo che chi lavora in questa cooperativa non accetta linerzia delle istituzioni, nel non darci ala possibilità di difendere ciò che abbiamo maturato con onesta lavorativa, oggi questi soci onesti, hanno scelto di scegliere un consiglio leale e vero con la diligenza di un Vero Presidente che sia a sostegno dei lavoratori tutti.
Prefettura, Questura, vi chiediamo ad alta voce salvate le nostre 300 famiglie.
I soci della Cooperativa Terra di Lavoro