Cesa. Un anno nel mio strano paese, è questo il nome delliniziativa nata allinterno dellomonimo gruppo creato su Facebook da Erika Alma e Michele Autiero.
Il gruppo, denominato Nel mio strano paese, è nato in maniera goliardica per raccogliere le più svariate opinioni della cittadinanza cesana attraverso il quale sono state trattate anche problematiche importanti. Cresciuto in pochi mesi fino ad arrivare a circa 700 membri durante il suddetto contest fotografico che aveva lo scopo di raccogliere le immagini più strane e rappresentative del paese.
Liniziativa ha richiamato moltissimi utenti che, tra il serio e lironico, hanno partecipato con trasporto e, a colpi di mi piace, hanno decretato i seguenti vincitori:
12° Giovanni Coniglio “Processione San Cesario”
11° Luigi Alma “La Casa degli Spiriti”
10° Eugenia Oliva “Marciapiede lampionale”
9° Gaetano Mariniello “Il vecchio che resiste (Piscinella)”
8° Giovanna barbato “Trivio ieri ed oggi”
7° Rino De Michele “Quella bella fontana smantellata”
6° Eugenio Oliva “Cesa nel medioevo”
5° Raffaele Borzacchiello “Chiesa di San Cesario “
4° Domenico Mangiacapre ” San Cesario a casa mia”
3° Marco Mangiacapre “Storia vecchia”
2° Francesco Milone “Mod.730 zona Arena”
1° Nicholas Errico “4 novembre fotografato da un bambino”.
Siamo davvero soddisfatti del successo che ha avuto questiniziativa. affermano allunisono Alma e Autiero Inannanzitutto, vorremmo ringraziare tutti i membri del gruppo ed i partecipanti del contest fotografico nonchè l’agenzia Remax Active e la redazione di Pupia.tv. Non pensavamo, sinceramente, di riuscire a raccogliere così tante immagini del nostro paese che, seppur non sono tutte così strane, hanno risvegliato in molti cesani lattaccamento al proprio paese. Duecento copie del calendario saranno distribuite il 6 gennaio in piazza De Michele, inoltre sarà possibile scaricarlo, in formato elettronico, da Facebook. Infine, abbiamo scelto di lanciare la pubblicazione del nostro calendario attraverso un video promo che raccoglie le immagini più strane e più belle di Cesa, anche perché nessuno può definire la linea sottile che divide la bellezza e la stranezza.