Washington. “Il 2014 può essere l’anno della svolta per l’America” e per l’economia: citando i progressi compiuti, il presidente Barack Obama nella conferenza di fine anno guarda con ottimismo a quello prossimo, al quale gli Stati Uniti si avviano con un’economia “più forte”, …
… come certificato dall’accelerazione del pil, cresciuto nel terzo trimestre del 4,1%, la velocità maggiore degli ultimi due anni e il terzo miglior risultato dal 2006. Ma ribadisce, con sfida al Congresso: “Non tratto sull’aumento del tetto del debito” che sarà raggiunto il 7 febbraio e sul quale il segretario al Tesoro, Jack Lew, ha invitato a un’azione rapida.
Scherzando sui propositi per il nuovo anno, fra i quali Obama include essere “più buono” con i giornalisti al seguito, il presidente americano guarda anche al di là degli Stati Uniti, e parla di un “mondo più sicuro”, con la fine della guerra in Afghanistan e il possibile accordo con l’Iran. “C’è la possibilità di risolvere un problema che è stata una sfida per la sicurezza nazionale americana nell’ultimo decennio”, afferma Obama nella conferenza stampa di fine anno.
Quanto al dossier Iran, “tutte le opzioni sono sul tavolo”, ma non “c’è motivo” di nuove sanzioni ora nei confronti di Teheran, ha dichiarato, aggiungendo di preferire la soluzione diplomatica, con lo scopo di “impedire che Teheran ottenga l’atomica”.
A minacciare e “danneggiare inutilmente” la sicurezza americana nel 2013 sono invece state – ammette Obama – le rivelazioni della talpa del Datagate, Edward Snowden. Incalzato sulla National Security Agency (Nsa), di cui Snowden ha rivelato i segreti, Obama assicura che in gennaio si “esprimerà in modo abbastanza definitivo” e che “maggiori rassicurazioni possono essere date sui programmi della Nsa”, ma che gli Stati Uniti non possono “unilateralmente disarmare” i piani dell’agenzia. Le rivelazioni che si sono succedute hanno eroso la fiducia nei confronti della Nsa, ed è “importante” ripristinarla.
Obama risponde poi a chi gli chiede se, a suo avviso, il 2013 fosse l’anno peggiore della sua presidenza. “Non è così che la vedo” dice sorridendo: “Ci sono stati alti e bassi. I problemi al sito dell’Obamacare sono stati motivo di frustrazione” ammette Obama, facendo un mea culpa: “Io sono il responsabile, sul sito abbiamo sbagliato”, ma la struttura di base della legge “funziona” e milioni di americani ne trarranno beneficio. Solo nelle prime tre settimane di dicembre, ricorda, più di mezzo milione di americani si è iscritto tramite Healthcare.gov”. Dicendosi frustrato sui pochi progressi della riforma dell’immigrazione, Obama si sofferma anche sulla delegazione selezionata per le Olimpiadi di Soci.
“Non scegliamo in base all’orientamento sessuale, ma in base alla performance degli atleti”, afferma l’inquilino della Casa Bianca, riferendosi alla composizione della delegazione, di cui fa parte Billie Jean King, icona gay. Una composizione che sembra sfidare la recente legge anti-gay approvata dalla Russia.