Dopo la positività alla gonadotropina corionica dell’1 dicembre, al termine di Cagliari-Sassuolo, Francesco Acerbi fa chiarezza sul caso.
Ecco le sue parole durante un’intervista rilasciata a Tiki Taka: “Non ho mai preso alcuna sostanza, quindi è brutto essere tacciato come dopato. Le accuse mi hanno dato fastidio, soprattutto per i miei cari. Avevo fatto l’antidoping già prima di Cagliari: se avessi avuto qualcosa mi avrebbero fermato”.
“Sono incazzato – ha spiegato ancora il difensore del Sassuolo nell’intervista che sarà trasmessa integralmente questa sera a ‘Tiki Taka’, su Italia 1 -. Prima di emettere sentenze bisognerebbe guardare quale sia la verità: chi ha detto queste cose ha infamato me, la società e anche il dottore. Lormone elevato può essere conseguenza di tante cose: loro come fanno a saperlo ancora prima che io abbia fatto gli esami? Non ho pensato di querelare nessuno, io penso alla salute”.
Poi l’ex milanista se la prende con gli organi di informazione: “Capisco che i giornali debbano far parlare: possono dire che sono scarso, ma sulla salute non si scherza perché poi fanno star male le persone, i miei genitori e la mia ragazza, perché loro stanno male veramente. Queste cose non le auguro mai a nessuno, ci mancherebbe, ma vorrei vedere se accadessero ai loro figli: non possono sputtanare un professionista quale sono, non possono puntare il dito su una cosa che non sanno. Chiedo rispetto per la mia salute e per i miei cari”. Infine, quando gli viene chiesto un commento sugli attestati di vicinanza dei suoi compagni del Sassuolo messi in mostra nella gara di Torino contro la Juventus, il difensore neroverde dichiara: “Sono stati grandissimi, mi hanno commosso. È bello vedere che le persone ti stanno vicino”.