Milano. “Non si tratta di fare la pacificazione fra noi e Berlusconi ma si tratta di fare la pace con gli italiani, di fare la pace fra i politici e gli italiani. Il voto degli elettori delle primarie è l’ultimo appello che ci hanno dato per dire: cambia il Pd per cambiare l’Italia”.
Così Matteo Renzi nel suo intervento all’assemblea del partito a Milano che domenica 15 dicembre ha ratificato la sua elezione (mentre il suo principale avversario alle primarie Gianni Cuperlo diventa presidente del partito). “Restiamo ribelli e cambiamo l’Italia” ha detto Renzi, citando “La tua canzone” dei Negrita il cui ritornello recita “Resta ribelle”.
Prima di Renzi era stata la volta di Letta. “Matteo, da oggi in poi dobbiamo lavorare perché dai giornali si tolgano i retroscena tra noi due: è inutile che li scrivano perché non ci saranno retroscena, tutto avverrà sempre in modo trasparente” ha detto il premier. Parole a cui ha fatto eco la risposta del sindaco di Firenze: “Tra noi relazioni corrette, uccideremo i retroscenisti”. “In una democrazia un po’ di competizione va bene” ma detto questo “penso che sapremo restare uniti” aveva detto anche il segretario uscente del Pd, Guglielmo Epifani, a proposito del rapporti tra i due.
Dal palco di Milano Renzi ha anche lanciato una sfida al leader M5S Grillo: “Noi rinunciamo ai rimborsi e tu ti impegni sulle riforme”, a partire dalla legge elettorale. “Ci stai a giocare in modo pulito e trasparente senza accordi senza patti? Se sei disponibile, il Pd è davanti a te e non dietro – dice Renzi – se ci stai, si fa. Se noi ci stai, sei per l’ennesima volta un chiacchierone e l’espressione buffone vale per te”.
“Renzie aveva annunciato una sorpresina. C’è stata invece solo una scoreggina”, replica Grillo dal suo blog. “I rimborsi elettorali – ha aggiunto – vanno restituiti agli italiani, non a Grillo. Sono soldi che i partiti hanno incassato aggirando un referendum e che la stessa Corte dei Conti ha denunciato come non dovuti. Caccia la grana, Renzie, e cacciala tutta, non solo la seconda rata, anche la prima, quella di luglio”.