Mondragone. Nella livorosa risposta alle mie perplessità su come lEnte intenda procedere allaffrancazione dei livelli, lassessore al Patrimonio del Comune di Mondragone, Valerio Corvino, fa riferimento ad una mia presunta poco attenta lettura del bando pubblicato dal Comune.
Probabilmente invece è lo stesso delegato, totalmente preso dallo svolgimento della sua professione di veterinario, a non aver ben compreso che cosa effettivamente reciti il manifesto pubblico a firma del suo sindaco.
La rivalutazione dell80% del reddito dominicale a cui fa riferimento lassessore è connesso solo ed esclusivamente a coloro i quali non siano in grado di comprovare il canone enfiteutico originario (circa lo zero virgola dei proprietari interessati), mentre per coloro i quali possono dimostrare il canone enfiteutico originario della legittimazione del 1939 e sono la quasi totalità degli aventi diritto, secondo quanto disposto dallAmministrazione ribaltonista Cennami/Schiappa, di cui lassessore è un significativo rappresentante, basta semplicemente moltiplicare lo stesso per 15 volte arrivando, così, ad una cifra talmente irrisoria che la stessa Corte Costituzionale, con la più volte citata Sentenza n°143/1997, ha definito non corrispondente alla effettiva realtà economica.
Si rappresenta, per chi non ne fosse a conoscenza, che presso lUfficio Tecnico Comunale, vi sono i registri in copia conforme delle assegnazioni degli Usi Civici di Napoli per tutti i terreni gravati da livello e consultando i quali è possibile risalire facilmente, per chi ha un minimo di dimestichezza, ai canoni originari. Resta tutta la mia perplessità, pertanto, ad affidare ad una società esterna listruttoria delle pratiche con ulteriore aggravio di costi a carico dei cittadini, atteso che il personale dellUtc è ampiamente in grado di espletare tale servizio.
Probabilmente il delegato al Patrimonio non è stato nemmeno tanto attento nel leggere la Delibera di Giunta n°107/2012 proposta dal suo predecessore e nella quale si afferma semplicemente che laffrancazione è possibile moltiplicando per 15 volte il canone originario o il reddito dominicale, senza alcun riferimento allattualizzazione del canone o alla rivalutazione del reddito dominicale.
Giova ricordare, altresì, che la rivalutazione dei redditi dominicali ed agrari, a differenza di quanto affermato dal dott. Corvino, non viene effettuata dalla Regione Campania, bensì dallo Stato Italiano attraverso la legiferazione e ad oggi lultimo aggiornamento risale alla Legge n°662/1996 art. 3 comma 50.
Se lAmministrazione Cennami/Schiappa avesse posto maggiore attenzione su come effettivamente procedere allaffranco dei censi, non cera nemmeno bisogno di scomodare a mo di esempio i provvedimenti adottati dai Comuni di Lecce, Pescara, Albanella, Monreale ed altri; bastava semplicemente accertarsi come il Comune più prossimo a noi, cioè Castel Volturno, retto tra laltro da una triade commissariale antimafia e quindi, massima rappresentanza dello Stato sul territorio in materia di legalità e trasparenza, ha affrontato la questione.
La Commissione Straordinaria ha semplicemente preso atto delle Sentenze della Suprema Corte, della Legge n°662/96 e del Codice Civile ed ha redatto unarticolata Delibera con i poteri del Consiglio Comunale, stabilendo tra laltro: che laffrancazione può essere effettuata solo da coloro che sono in regola con il pagamento dei canoni enfiteutici; che coloro che non sono in regola con i canoni arretrati debbono obbligatoriamente versare allEnte, pena il diniego dellistanza, gli ultimi cinque ratei annui; che per la quantificazione dei canoni enfiteutici si pone a base la rivalutazione del reddito dominicale dell80%, oltre alla rivalutazione del relativo importo secondo i coefficienti Istat a partire dal 01/01/1997.
Alla luce di quanto esposto, quindi, lassessore Corvino farebbe bene a valutare nel modo più approfondito possibile quanto effettivamente possa e debba incassare il Comune di Mondragone per la procedura di affrancazione. In ultimo, in riferimento alla necessità avanzata dal dott. Corvino di difendere, da parte dello scrivente, loperato dellattività dellAssessorato allAgricoltura della Regione Campania, che come è noto è retto da una mia concittadina, ma anche concittadina dellassessore, preferisco quale rappresentante di centro destra difendere loperato del Presidente Stefano Caldoro che raffigura lintera Amministrazione Regionale. Presidente che, fino a poco tempo fa, era considerato lultimo faro in ordine di sequenza dal sindaco Schiappa, fino a che allorizzonte non è comparsa una nuova formazione politica che fa della conservazione del potere il suo basamento.
Il consigliere Giuseppe Piazza