Aversa. Abbiamo lasciato la maggioranza ma non il nostro interesse per Aversa e gli aversani.
Questo, in estrema sintesi, il significato di un comunicato sottoscritto daisette consiglieri comunali che hanno lasciato la maggioranza di centrodestra in occasione dellapprovazione del bilancio nello scorso ottobre: Michele e Paolo Galluccio, Orlando de Cristofaro, Augusto Bisceglia, Imma Lama, Luigi Della Valle e Gianpaolo dello Vicario, che continuano: Abbiamo dimostrato in occasione dellultimo Consiglio comunale, ancora una volta, che quando si discutee si devono approvare atti importanti per la città oltre ogni steccato di esserci e votare a favore.
Non a caso, infatti la loro presenza in aula e il loro voto a favore ha fatto sì che potessero essere approvati il piano di zona dellAmbito C6 con le relative somme stanziate e i regolamenti conseguenziali nellambito dellassistenza socio sanitaria. La mancata approvazione avrebbe comportato un commissariamento del consiglio da parte della regione Campania trattandosi di atti non più procrastinabili, senza contare il ritardo nellerogazione dei servizi sociali ai cittadini.
Questo dimostra continuano i sette – che consiglieri che vengono additati nei modi più disparati: minoranza, dissidenti, ecc., sono, invece, consiglieri che ogni volta che devono e dovranno votare provvedimenti a favore dei cittadini ci sono e ci saranno semprea differenze di molti che, pur in maggioranza, hanno preferito non esserci o andare via. Così come siamo sempre pronti a promuovere iniziative e proposte nellinteresse della città, cosi come è avvenuto in occasione dellapprovazione del bilancio di previsione, quando solo perché erano proposti dai sottoscritti non furono approvati gli emendamenti per poi vedere pian piano nel tempo prendere in considerazione o approvate in altro modo quelle stesse nostre proposte.
Infine, in particolare, Michele e Paolo Galluccio e Augusto Bisceglia, componenti e presidente della commissione politiche sociali, ricordano che proprio questa approvazione dimostra che rieleggere le commissioni permanenti consiliari è solo un falso problema.