Aversa. Non esistono dati certi, al momento, sulla esistenza o meno di un nesso tra linquinamento ambientale e la salute.
Questo il dato fondamentale emerso dal convegno Inquinamento ambientale e salute. Analisi interdisciplinare, organizzato dal Rotary Club Aversa Terra Normanno, nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria. Ad affermarlo, dinanzi ad una platea che enumerava diversi sindaci, tra cui quello di Caserta, e le massime autorità militari locali e provinciali, le relazioni interdisciplinari di medico, geologo e politico.
Ad aprire i lavori Antonio Cioffi, assistente divisione di chirurgia Urologia Istituto Europeo di Oncologia di Milano, che ha insistito sullimportanza della prevenzione e sullattuazione degli screening.
Mario Fusco, responsabile registro tumori della Regione Campania presso lAsl Napoli 3 Sud, ha evidenziato la necessità di attivarsi a prescindere dallemergenza che rende le cose meno trasparenti. Dallesperienza del registro tumori ha tratto anche un assunto secondo cui in discussione non è lincidenza tumori simile in tutta Italia, ma la mortalità che in Campania è più alta.
Sintomo che ad essere carenti sono le strutture sanitarie locali. Benedetto De Vivo, professore ordinario di geochimica ambientale presso lUniversità Federico II di Napoli, autore di una cartografia completa della Campania, ha denunziato la scarsa sensibilità degli enti pubblici e ricordato che in agricoltura i metalli sono fermati dagli apparati radicali tanto che si può avere il paradosso di una coltivazione pulita si pomodori su una discarica.
Ha concluso i lavori, Lucio Romano, medico e senatore, componente della commissione igiene e sanità, proponente lindagine parlamentare su inquinamento ambientale ed effetti sullincidenza tumori delle malformazioni feto neonatali ed epigenetica con due obiettivi: produrre leggi idonee, ma, soprattutto, costruire una rete di soggetti dialoganti tra loro per creare percorsi virtuosi al di là di preconcetti e ideologizzazione.