Aversa. “Atto di indirizzo al dirigente dei Lavori pubblici per l’affidamento di incarichi a personale esterno all’Ufficio tecnico comunale”.
E’ questo l’oggetto della delibera di giunta numero 15 del 29 gennaio scorso. Una delibera la cui lettura lascia alquanto perplessi sollevando, nel contempo, diverse perplessità per quanto lascia intravvedere.
“Su proposta dell’assessore ai lavori pubblici, ingegner Elia Barbato, – si legge nella nota – premesso che risultano conferiti dal dirigente pro tempore a tecnici esterni incarichi per lo svolgimento di attività inerenti la realizzazione di opere pubbliche (quali direzioni lavori, collaudi, coordinamento per la sicurezza, indagini, ecc.) senza che vi sia stato alcun atto di indirizzo da parte della giunta municipale e senza che sia stata seguita la procedura di selezione prescritta dal decreto legislativo 163/2006 e successive modifiche ed integrazioni; ritenuto che si debba richiamare l’attenzione del dirigente rispetto a tali situazioni”.
Affermazioni che, a noi profani della materia amministrativa, della burocrazia, sembrano gravissime, tanto da far ipotizzare in prosieguo una dura reprimenda al o ai funzionari in questione. Invece, nulla di tutto questo. Nel prosieguo dell’atto, infatti, si legge: “Si propone di deliberare per le motivazioni in narrativa, che qui si intendono integralmente riportate) di dare atto di indirizzo al dirigente affinché eventuali incarichi a personale esterno all’Ufficio tecnico comunale siano affidati, con opportuna motivazione, previo atto di indirizzo della Giunta; di valutare, per incarichi che risultino già conferiti, se siano state rispettate le procedure di legge e, nel caso, di adottare i provvedimenti di competenza”.
Allora, ci viene da chiederci: “Ma ci sono questi conferimenti ad libitum o, come si legge in conclusione, si mettono le mani avanti?”. Da parte sua, l’assessore Barbato, da noi interpellato, ci ha spiegato che si tratta di effettuare una verifica sugli incarichi assegnati in passato, soprattutto in merito ai Piu Europa, per non rischiare di perdere i finanziamenti a causa di irregolarità formali.
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