Napoli. Un “avvertimento”,soloun tassello diuna strategia del terrore, finalizzata a sferrare nuovi colpi, contro altri obiettivi.
E’ uno deiparticolari che emerge dalle indagini sul pacco incendiario (che ha ferito una funzionaria al viso e alle braccia) arrivato lo scorso 31 dicembre in Prefettura. Un documento scritto al computer e composto da una dozzina di righe zeppo di rimandi alla cronaca cittadina. Tanto che, oltre al nome del prefetto Francesco Antonio Musolino, nello scrittoc’è anche il nome di un altro esponente delle istituzioni, quasi a rimarcare la volontà dell’attentatore di compiere ulteriori azioni eclatanti.
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