Gaza. Dalla striscia di Gaza, dove sono murati centinaia di migliaia di palestinesi, si può evadere e scorrazzare fra i segreti militari di Israele.
Lo hanno dimostrato gli hacker palestinesi originari di Gaza che hanno sferrato questo mese un attacco cibernetico contro Israele e sono riusciti ad inserire un proprio cavallo di Troia anche nei computer del ministero della difesa.
In particolare la presenza del virus è stata rilevata – ma solo in ritardo – in computer utilizzati da responsabili militari israeliani in Cisgiordania. Lo ha riferito la radio militare.
A dare l’allarme è stata una società israeliana addetta alla sicurezza. Ma prima che sia stato possibile porre un rimedio gli hacker hanno, presumibilmente, ottenuto un gran numero di informazioni.
Il metodo per infiltrarsi è stato ingegnoso. Hanno inviato un messaggio che, in apparenza, proveniva dallo Shin Bet, il servizio di sicurezza israeliano. Il titolo del documento allegato, in ebraico, sembrava di routine: analisi delle caratteristiche degli attentati palestinesi nell’ultimo decenni. Chi ha poi tentato di aprire quel documento ha liberato un cavallo di Troia che ha infettato i computer.