Morte moglie militare Usa, trovato un bigliettino sul letto

di Antonio Taglialatela

 Gricignano. Proseguono le indagini sulla misteriosa morte della 26enne americana Alexandra Jessica Reisoglu.

La giovane, moglie di un sergente in servizio nella base Us Navy di Gricignano, Christopher Alexander Torres, anch’egli 26 anni, è stata trovata dal marito, nella tarda serata di venerdì, nella loro abitazione di Licola, sul litorale flegreo. Era riversa sul letto, in un lago di sangue, con un colpo d’arma da fuoco alla tempia destra e accanto una pistola Beretta 6,35.

Potrebbe trattarsi di un suicidio ma gli investigatori del commissariato di polizia di Giugliano, insieme agli uomini della Ncis, la scientifica militare statunitense, vogliono vederci chiaro e stanno vagliando la posizione del militare, sottoposto alla prova dello “stub”, di cui si attendono i risultati, per valutare se quella sera abbia utilizzato un’arma. Esaminati anche gli abiti e il cadavere della donna, su disposizione della Procura del tribunale di Aversa, competente territorialmente.

Al momento, i primi elementi raccolti orientano gli inquirenti ad escludere la responsabilità dell’uomo e a ritenere quella del suicidio la pista più attendibile. Sul corpo della 26enne il medico legale ha rilevato il foro di un proiettile calibro 6,35, lo stesso della pistola ritrovata, vicino al sopracciglio destro e trovato il pugno della mano destra della donna chiuso, come se avesse stretto un oggetto. Ciò sarebbe in linea con la versione resa dal marito che ha riferito alla polizia di aver tolto di mano la pistola alla moglie dopo averla trovata mortae tentato di suicidarsi, senza riuscirci perchè l’arma era scarica.

I due, che hanno una bambina di cinque anni, durante la serata avevano avuto una lite, con il marito che aveva lasciato l’abitazione, continuando, però, a mantenere il contatto con la moglie tramite telefonate e sms. Al suo ritorno, intorno alla mezzanotte, la macabra scoperta. A confermare l’assenza dell’uomo dalla villetta il gestore di un bar di Quarto (Napoli) dove il militare ha detto di aver trascorso le ore successive alla lite e all’uscita di casa. Il barista ha riferito che il sergente non si è allontanato dal locale se non per una diecina di minuti per andare ad acquistare un pacchetto di sigarette.

Altro elemento a favore del militare sono i messaggi trovati su un iPad e un telefono cellulare, in possesso dei coniugi e posti sotto sequestro, in cui sono stati trovati i messaggi scambiati dalla coppia dopo il litigio.

Da accertare, però, la presenza in casa della pistola, risultata rubata nel 2006 a Mercato San Severino (Salerno). Dell’arma, non del tipo in dotazione all’esercito americano, il militare dice di non sapere nulla e di averla impugnata solo quando ha trovato la moglie senza vita. Un’ipotesi è quella che la Beretta fosse in possesso della donna all’insaputa del marito. Dalla pistola sarebbero partiti tre colpi, come testimoniano i tre bossoli trovati a terra: uno che ha ucciso la donna, l’altro trovato conficcato in una parete, mentre del terzo non vi è traccia.

Sul letto sarebbe stato trovato anche un bigliettino scritto dalla donna: “I told you i was sorry what about one”, ossia “Ti ho detto che ero dispiaciuta, ora che dici?”.

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Redazione
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