Sundance, vince il jazz di “Whiplash”. Kristen Stewart star della rassegna

di Gaetano Bencivenga

 Si è conclusa, accompagnata dal solito successo di pubblico e critica, la 30esima edizione del Sundance Film Festival, la rassegna internazionale di cinema indipendente più importante del mondo.

Diretta dall’attore e regista Robert Redford, la manifestazione, che si tiene a Park City , ha macinato consensi crescenti capaci di attrarre molte star di Hollywood, pronte ad abbandonare temporaneamente le assolate spiagge di Los Angeles per recarsi tra le gelide montagne dello Utah. Quest’anno le dive maggiormente acclamate sono state Kristen Stewart e Anne Hathaway.

Lontane dalle responsabilità di un impegnativo red carpet, le due attrici si sono rilassate, adeguandosi pienamente al contesto informale della kermesse, e hanno presentato i loro ultimi lavori. La prima, abbandonati i fragili panni della “vampiresca” Bella Swan, ha vestito quelli di una determinata soldatessa nel “prison movie” “Camp X-Ray” di Peter Slatter, guadagnandosi recensioni entusiaste da parte di giornalisti che in passato avevano snobbato le sue performance nel blockbuster “Twilight”.

La seconda, reduce dall’Oscar per l’indimenticabile performance fornita nel musical “Les Miserables”, ha letteralmente stregato tutti nel delicato “Song One” di Kate BarkerFroyland, altro lungometraggio canterino, prodotto oltre che interpretato dalla Hathaway.

Il suono, jazz in particolare, è stato protagonista di “Whiplash”, lungometraggio diretto e sceneggiato da Damien Chazelle vincitore del premio “U.S. Dramatic” sia delle giuria sia degli spettatori, che narra la tormentata storia d’ammirazione e rivalità tra un giovane batterista e il suo professore.

Speriamo che l’opera, sicuramente degna di nota, venga acquistata e distribuita anche nel nostro paese, seguendo in tal modo il destino di precedenti trionfatori del festival, partiti sconosciuti proprio dal Sundance e arrivati addirittura a sfiorare un Academy Award. Parliamo di “Precious” di Lee Daniels, “Re della terra selvaggia” di Benh Zeitlin, e, soprattutto, “Un gelido inverno” di Debra Granik, che nel 2010 lanciò nell’Olimpo delle star un’adolescente ma già talentuosa Jennifer Lawrence.

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