De Girolamo: “Io vittima di un complotto”

di Redazione

 Roma. “Vengo con determinazione a spiegare i motivi per cui mai e poi mai ho abusato del mio ruolo di deputato e mai ho violato la Costituzione”.

Inizia così l’intervento del ministro Nunzia De Girolamo in un’aula semivuota alla Camera. “Il mio riserbo dei primi giorni era dettato dal rispetto per il lavoro magistratura – ha aggiunto – Questa vicenda è kafkiana, a leggere i giornali sembra che sia io ad essere sotto inchiesta ma la realtà è diversa, io non sono indagata, indagato è Pisapia e l’intercettazione è abusiva”, dice l’esponente del Nuovo Centrodestra, che aggiunge: “Mai e poi mai il mio nome è coinvolto nella truffa alla Asl di Benevento che riguarda altre persone, una delle quali ha costruito un dossier contro di me frutto di un complotto ai miei danni”.

“Non ho mai sponsorizzato nessuno ai vertici dell’Asl”, ha detto De Girolamo, spiegando che “in una terra devastata dalla camorra, dalle ruberie e dalla convivenza con i clan da parte di anime belle che oggi si indignano per le parolacce di un ministro, desta scandalo che un deputato abbia chiesto informazioni sul bar dello zio. Semplici informazioni, nessuna pressione: il dirigente dell’ospedale Fatebenefratelli, che è privato, ha detto di non aver avuto pressioni da me”.

L’intervento di De Girolamo arriva dopo il suo coinvolgimento nelle vicende della Asl di Benevento, sulla quale il procuratore Giuseppe Maddalena e il pubblico ministero Giovanni Tartaglia Polcini hanno aperto un’inchiesta, con l’obiettivo di fare luce sulla gestione di nomine e appalti. A sollevare il caso alcuni passaggi di una conversazione tra il ministro e il direttore dell’Asl Felice Pisapia, registrati all’insaputa di De Girolamo.

Intanto, mentre il Movimento 5 stelle ha annunciato di aver presentato una mozione di sfiducia, da Palazzo Chigi filtra che il premier Enrico Letta – che ha sentito ma non visto la De Girolamo – intende ascoltare con molta attenzione il ministro e valutare la relazione con lo stesso rigore che chiede a se stesso e al suo governo.

E se il ministro della Giustizia Cancellieri esprime solidarietà nei confronti di De Girolamo, Scelta Civica si divide ma parte come una rasoiata la richiesta di dimissioni del segretario Stefania Giannini: “Quando un ministro crea imbarazzo al governo di cui fa parte dovrebbe valutare l’opportunita’ di dimettersi”.

Nella direzione Pd invece non si affonda sul caso (solo Pippo Civati parla di “motivo di imbarazzo”), ma al mattino il parlamentare renziano Angelo Rughetti era stato netto: “Ascolteremo le ragioni del ministro De Girolamo. Se non ci convincerà siamo pronti a votare la mozione del Movimento 5 Stelle per le dimissioni”.

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