Roma. La legge di Stabilità non ha dato un assetto stabile al pacchetto composta da Tari, Tasi e Imu. Nei prossimi giorni sembrano, infatti, in arrivo altri colpi di scena.
Il primo potrebbe riguardare la mini-Imu, il cui pagamento è programmato entro il 24 gennaio: una parte dellesecutivo valuterebbe lipotesi di sostituirla con una tassa sui giochi dazzardo. Il secondo, invece, potrebbe portare allennesima revisione della Tasi. Anche se, sul punto, Scelta civica ha duramente attaccato il resto della maggioranza.
La vicenda della mini-Imu parte con la lettera dei sindaci dellEmilia Romagna al premier Enrico Letta e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendo di rimettere mano al pagamento del residuo di imposta per quei Comuni che hanno aumentato laliquota oltre quella base. La risposta del ministro per gli Affari regionali, Graziano Delrio non si è fatta attendere. In una telefonata con il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, il ministro si è detto favorevole alla sostituzione del balzello con un inasprimento del carico fiscale sul gioco dazzardo.
Nessuna illusione che la trattativa vada in porto: lipotesi era già stata fatta nelle scorse settimane, ma ha sempre trovato la decisa opposizione del ministero dellEconomia. Tanto che Delrio spiega: “Ho garantito unattenta valutazione da parte del Governo delle proposte che sono state presentate dai sindaci rispetto al gettito una tantum per la mini Imu. Questo è lunico impegno che ho assunto”.
Delrio precisa di aver spiegato al sindaco Matteucci “le difficoltà a modificare le normative in questo settore”. Anche quando era presidente dellAnci, Delrio non è mai riuscito a scalfire il muro dellEconomia. Di certo, però, la partita sembra riaprirsi. Il progetto allo studio prevede che aumenti il plafond a disposizione dei Comuni per coprire la cancellazione e che sia istituita una tassa una tantum sui giochi.
Intanto, ulteriori modifiche potrebbero arrivare già nei prossimi giorni allassetto della Tasi. In ballo cè laumento dellaliquota massima fino al 3,5 per mille, insieme a qualche revisione sulle detrazioni.
Mercoledì il Senato voterà la conversione del decreto Imu e in quella sede si stanno studiando degli emendamenti. Unipotesi che non piace per niente a una parte della maggioranza. Il vicepresidente della Commissione Finanze, Enrico Zanetti (Scelta civica) è stato durissimo: “Lo scorporo dellImu prima casa nella Tasi è stata una buffonata”.