Roma. Mi sono comportata come una madre che vuole salvare i suoi figli come una madre di qualsiasi specie che in una jungla vuole trovare salvezza per i propri cuccioli.
Così Alexia Canestrari, mamma di Nicole, una dei due bimbi scomparsi e poi ritrovati sul Monte Livata, racconta ai microfoni di Sky tg24 la disavventura della notte di San Silvestro, un 31 dicembre da incubo che ha rischiato di sfociare in una tragedia.
Questa è una storia a lieto fine, è stato un miracolo e mi spiace che i media siano sempre a caccia del mostro, dice. La donna ha anche precisato che tra lei e il compagno non cera stata nessuna lite.
Quando siamo partiti con lo slittino avevo il telefono cellulare con il 22% di batteria – racconta la donna – Non essendoci copertura, si è scaricato in breve tempo. Me ne sono accorta quando ho cercato di guardare lora e lho trovato spento.
Subito dopo è cominciato lincubo: Io e i due bambini non abbiamo incontrato nessuno sulla nostra strada, nemmeno un animale.
Non trovando il sentiero, Alexia ha deciso di lasciare i piccoli per cercare aiuto: Li ho coperti il più possibile, ho messo loro le manine nelle tasche ricoperte di pile, ho stretto i cappellini, avevano la calza che si indossa sotto la tuta da sci, ho chiuso bene i pantaloni. La giacca sinceramente non me la sono tolta. Senza, essendo caduta da dirupi, cercando di scendere a valle anche scivolando volontariamente su un ruscello, non sarei qui a raccontare questa storia. Ho seguito le orme lasciate dalle ciaspole di un anziano che avevamo visto allinizio della camminata.