Bologna. Non aveva accettato il rifiuto, quindi si è organizzato conmorfinaecloroformio, utilizzandosiringheper iniettare le sostanze nelle bottigliette d’acqua lasciate sulla scrivania dalla giovanedonna.
Ma letelecamerefatte installare da Procura e carabinieri, hanno ‘beccato’ un usciere dell’università di Bologna di 45 anni. L’uomo è stato filmato, scoperto e arrestato.
Nei mesi scorsi aveva chiesto di uscire alla donna, un’impiegata, ma lei aveva rifiutato. Ora è ai domiciliari, accusato distalkinge tentate lesioni gravi. La vicenda ha inizio ai primi di dicembre quando la donna, 31 anni, impiegata in un ufficio di segreteria, si è accorta che la bottiglietta dacqua che era solita lasciare sulla scrivania, anche oltre lorario di chiusura, era torbida.
Visto che non era la prima volta che succedeva – prima non aveva dato peso e laveva svuotata – ha deciso di portare la bottiglia ai carabinieri: i Nas hanno fatto analizzare il liquido al laboratorio di tossicologia forense e sono emerse tracce di morfina. La donna, allora, ha riferito delle volte in cui aveva notato il liquido alterato, aggiungendo che tempo prima aveva trovato una rosa e cioccolatini.
Quando, pochi giorni dopo, lei si è ritrovata unaltra bottiglia con liquido opaco che non è stato possibile accertare, il pm Massimiliano Rossi ha disposto le telecamere, con la collaborazione delluniversità.Il giorno successivo, oltre la chiusura, è stato filmato un uomo, poi riconosciuto come lusciere, che, dopo aver chiuso la porta, si avvicinava alla bottiglia e con una siringa iniettava qualcosa: questa volta cloroformio e etere etilico.
La volta successiva i carabinieri che seguivano in diretta la scena, quando lo hanno visto estrarre la siringa, sono intervenuti. Lui si è giustificato dicendo che stava solo controllando che fosse tutto a posto, ma nel suo armadietto sono stati trovate alcune bottigliette e fiale di liquidi da analizzare, siringhe e veleno per topi. Larresto è di poco prima di Natale.
Incensurato, in sede di convalida, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Gli inquirenti gli contestano lo stalking perché il suo comportamento, percepito come una minaccia, ha indotto uno stato dansia nella donna, che lo ha riconosciuto dai video e ha spiegato che mesi fa aveva rifiutato un invito ad uscire.