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Maddaloni. Non appena giunto al termine del mio terzo mandato come Presidente della Fondazione Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni (Caserta), dopo ben tredici anni e mezzo di gestione di detta Istituzione dalla scomparsa dellamato fondatore don Salvatore dAngelo, …
… avendo riflettuto a lungo su quale fosse la scelta più giusta davanti a Dio ed alla mia coscienza, ho deciso che fosse giunto il momento del cambio di guardia.Circa due anni fa, in occasione di un convegno pubblico organizzato nel Villaggio, avevo esternato la mia intenzione di lasciare la guida della Fondazione alla fine del periodo allora in corso. Oggi, scaduto il mandato, ho confermato la mia decisione di allora. Le motivazioni di tale scelta risiedono nella mia profonda convinzione che il rinnovamento delle persone che hanno il compito di dirigere le Istituzioni sia, in genere, un elemento positivo e di crescita.
I Superiori dei Legionari di Cristo mi avevano chiesto recentemente di accettare, ancora una volta, lincarico di Presidente per altri quattro anni (secondo i nostri Statuti la designazione a svolgere questo ruolo ha la durata di un quadriennio) ma li ho pregati di non rinnovare il mandato e di proporre unaltra persona al mio posto. La loro riconfermata fiducia nei miei confronti mi ha onorato e di questo sono loro profondamente grato. Ringrazio altrettanto la comprensione e il rispetto che hanno manifestato nellaver accolto la mia volontà.
Mi è stato indicato dai Superiori della Legione di Cristo, inoltre, di far parte ancora del Consiglio dAmministrazione della Fondazione ed io ho accolto volentieri questa decisione mettendomi a disposizione con spirito di servizio per collaborare ulteriormente in ciò che possa rendermi utile.
Oggi, nella riunione del Consiglio dAmministrazione della Fondazione, in cui si è proceduto alla presa datto e alla convalida delle designazioni dei nuovi membri del Consiglio nonché allelezione del Presidente, ho letto il presente comunicato spiegando la mia determinazione.
Non avrei mai immaginato che la mia permanenza al Villaggio, dopo la scomparsa di don Salvatore, sarebbe durata tanto a lungo. La Fondazione è unopera grande, importante e complessa che richiede continui adattamenti ai rapidi cambiamenti dellepoca postmoderna; per questo ritengo che larrivo di energie nuove possa dare un ulteriore e auspicato slancio al dinamismo del Villaggio.
La grave crisi che sta attraversando il Welfare nazionale, insieme al flagello delle varie problematiche sociali che colpiscono la nostra terra rendono particolarmente faticoso e difficile limpegno in questo Ente Morale. Sorge, pertanto, dal mio spirito un inno di ringraziamento a Dio perché, grazie al generoso lavoro di tutta la squadra, alla collaborazione delle Istituzioni e allappoggio di tanti amici, il numero delle scuole della Fondazione, così come il numero degli alunni e del personale si sono, in questi anni, raddoppiati; notevolmente aumentato è anche il numero complessivo degli assistiti, dei convittori e dei beneficiari di borse di studio a copertura totale o parziale. Le innumerevoli attività e le iniziative a carattere educativo, culturale, formativo, sportivo e religioso che in questi anni il Villaggio ha condotto, individualmente o in partenariato con altre realtà nazionali o internazionali, hanno consolidato il prestigio e leccellenza qualitativa della Fondazione.
Porgo i miei più sinceri auguri al neoeletto Presidente, P. Víctor de Luna, L.C., e al nuovo Direttore Generale, ing. Giusto Nardi. Chiedo umilmente alla Beata Vergine Maria di proteggere sempre questOpera affinché possa vivere per molti anni ancora e riuscire a proseguire la sua missione in beneficio di tantissimi ragazzi, in special modo dei più bisognosi, del territorio campano e non.
Approfitto delloccasione per rivolgere un cordiale e commosso saluto al team direttivo, al personale, agli allievi, agli ex-allievi e agli amici che in questi anni hanno condiviso con me lintensa vita della Fondazione Villaggio dei Ragazzi. Nutro nei loro confronti sentimenti di profonda gratitudine e stima.
Dio li benedica sempre! Padre Miguel Cavallè