Fumo: “Teverola e le disillusioni…”

di Redazione

 Teverola. Prendo spunto dal manifesto (riportato in fotografia) per presentare un emblematico esempio di ciò che accade a Teverola, ovvero il “pressapochismo” con cui qui si fanno le cose. Come può un sindaco non correggere e/o far correggere l’errore?!

E’ quindi scontato che come cittadino non potrò mai avere una risposta alla raccomandata ed agli articoli con cui ho richiesto allo stesso sindaco informazioni sulla qualità dell’acqua potabile di Teverola. E così, con molta amarezza , non potrò mai vedere che le strade non si riempiano di “monnezza” solo perché non si ha la volontà e/o la capacità di multare i cittadini ed i negozianti che non rispettano le regola per la raccolta differenziata. So bene che non riuscirò mai a saper che fine hanno fatto le quote versate per l’acquisto dei loculi cimiteriali da costruirsi (il mio riuscirò mai a vederlo prima di doverlo usare?).

Così come oramai mi sono rassegnato a non captare più le trasmissioni radiofoniche della Rai da quando è attiva l’antenna su un edificio in via Roma. La Rai ha fatto dei controlli per strada e…tutto è a posto!?! Certamente tutto ciò è irrisorio di fronte alle problematiche affrontate dell’amministrazione comunale per far redigere ed approvare il Puc che prevede altre aree da adibire a zona Pip e ciò senza preoccuparsi che il regolamento vigente a Teverola non prevede limitazioni alla tipologia delle attività da ospitare (insalubri o non) (massima gratitudine a chi così lo ha approvato!).

Però la mia indignazione arriva al top quando ho saputo che il comune di Teverola (assieme a quello di Carinaro e di Gricignano) ha stipulato un contratto di convenzione con la Sun (Seconda Università di Napoli, con sede a Caserta) della durata di circa 18 mesi ed un costo di circa 70mila euro (diviso tre) per indagini sul campo sulla qualità dell’aria e su quelle dei terreni e delle acque al fine di individuare eventuali attività insalubri presenti sul territorio!

 Come si giustifica ciò se alle Conferenze dei Servizi, convocate dal Settore Ecologia della Regione Campania con sede in Caserta per il rilascio dell’autorizzazione alle emissioni richiesta da un’azienda in zona Pip, l’amministrazione comunale di Teverola non è stata mai presente? Come si può accettare tale comportamento, quando addirittura si dovrebbe sottoporre il tutto all’esame del rispetto della Direttiva Seveso?

L’amministrazione comunale non ha ritenuto opportuno o non è stata in grado di approfondire lo studio delle carte e della problematica ed ora si aspetta che qualcuno (la Sun ) tolga la castagna dal fuoco Intanto, la “nave cammina e la fava s’e coce”.

Vorrei perciò capire perché non si tengono più in considerazione i dati delle due centraline di monitoraggio che dalla fine del 2005 registrano (almeno lo spero ancora ) i parametri della qualità dell’aria di Teverola: l’allora assessore all’Ambiente Di Matteo ed il sottoscritto le imposero alla Repower come condizione per ottenere l’autorizzazione a costruire la centrale elettrica.

C’è un rapporto del Cesi di Milano commissionato dalla Repower al fine di effettuare uno studio completo dei dati delle centraline dopo il primo anno di attività della centrale. C’è un rapporto dell’Arpac sul monitoraggio della qualità dell’aria effettuata a Gricignano sul territorio che ospita il villaggio della Us Navy. Ci sono i recenti rapporti della Ecoremed sulla mappatura degli inquinanti sulle aree a rischio dell’agro Aversano e flegreo.

Ci sono, infine, le mie elaborazioni dei dati delle citate centraline (dalla loro attivazione e fino al 2009 ) e ciò non solo per rispettare quanto pubblicamente il sindaco aveva fatto cadere su di me, ovvero la responsabilità dell’analisi dei dati delle centraline affinché potessi informarlo in tempo “reale” sulle ricadute ambientali della attività della nuova centrale elettrica, ma anche per avviare uno studio per la conoscenza dello stato di “salute” dell’intero territorio . E poi si dice…basta con i troppi silenzi!

Enzo Fumo, ingegnere chimico

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