Cella: “La mia assenza al Consiglio? Era dovuta al lavoro”

di Antonio Arduino

 Aversa. Un’assenza decisa “a tavolino”, in un summit con i partiti di maggioranza, quella di Cella al Consiglio comunale di martedì che ha permesso l’ennesima vittoria di misura della coalizione …

… che sostiene il primo cittadino, in particolare sul tema della incompatibilità a ricoprire contemporaneamente il ruolo di sindaco e di consigliere regionale, dove la vittoria della maggioranza è avvenuta con lo scarto di soli due voti vale a dire quelli di Cella e del collega di partito Candida. Questa l’accusa arrivata dall’opposizione, all’indomani del Consiglio, all’esponente del centrosinistra che fu candidato sindaco in contrapposizione con Sagliocco. Un’accusa respinta con forza da Cella con parole durissime.

“La parola summit non fa parte del mio vocabolario. La mia assenza al consiglio è dipesa esclusivamente da motivi di lavoro”, afferma. “Piuttosto che evidenziare questo particolare, i colleghi dell’opposizione – continua Cella – dovrebbero fare mea culpa per non essere stati capaci di far fruttare l’incredibile autogol fatto dalla maggioranza che ha permesso il ritorno in giunta di Elia Barbato”. “Se i colleghi dell’opposizione avessero voluto fare davvero opposizione a un’amministrazione che considerano deleteria per la città avrebbero dovuto contestare – dice Cella – l’infelice scelta del sindaco di riproporre in giunta Elia Barbato”.

“Nulla da dire sulla persona, né sulle capacità professionali ma – continua l’esponente del centrosinistra – tornare a far parte di un esecutivo guidato dallo stesso sindaco che ha accusato pubblicamente di impedire la discussione liberamente, senza prevaricazione, e che ha considerato responsabile di aver leso la sua dignità personale dimostra quanto sia forte l’attaccamento alla poltrona. Tanto forte da lasciare spazio all’ipotesi che il rinominato assessore sia disponibile a farsi prevaricare di nuovo pur di restare in sella”.

“Inoltre – aggiunge – la riconferma di Barbato, al quale personalmente do atto di buone capacità politiche, sembra voler significare che Forza Italia non disponga di soggetti politici in grado di subentrare all’ assessore dimissionario. Cosicché si ha la sensazione che se non fosse stato possibile riproporlo Forza Italia avrebbe avuto difficoltà a far parte della maggioranza”.

“Ma non è tutto. In questa scelta anche il sindaco perde la faccia perché – spiega Cella – dopo aver messo nero su bianco una frase che esprime la perdita di fiducia nei confronti dell’assessore, nonché di tutta la squadra che lo supportava, ripropone sia Barbato che gli altri tre assessori che aveva ‘licenziato’”.

“Per una opposizione attenta, per una opposizione capace di coprire il ruolo impostole dal risultato elettorale queste circostanze – sottolinea Cella – non dovevano, né potevano essere lasciate passare sotto silenzio. Invece, l’opposizione ha fatto finta di non vedere, preferendo attaccare Cella, sottolineandone l’assenza senza conoscerne la ragione”.

“La realtà – continua l’esponente del centro sinistra – è che l’opposizione consiliare è inconsistente ed è in grado di fare opposizione esclusivamente a Cella per isolarlo, temendolo come avversario politico alle prossime consultazioni”.

“Un obiettivo che, però, non saranno in grado di centrare perché – conclude – gli elettori sanno valutare i loro rappresentanti. È finita l’epoca del voto media-guidato, i cittadini hanno imparato a pensare e sanno capire chi lavora davvero per loro”.

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