Napoli. Si è svolto il 30 gennaio, nella sala del consiglio provinciale di Napoli, un convegno sulla mala giustizia e sul caso di Enzo Tortora, raccontato da Ambrogio Crespi con il docufilm Una ferita italiana.
Numerosi personaggi del mondo politico e della società civile hanno assistito alla proiezione del documentario e sono intervenuti nel dibattito moderato da Giuliana Tambaro di Retenews24. Il Gruppo Datamedia, che ha prodotto il film, ha realizzato un video con cui racconta levento.
Il presidente del consiglio provinciale Luigi Rispoli ha affermato che la politica deve capire che un paese civile che voglia essere considerato tale deve per forza avere una giustizia che funzioni.
Dopo la proiezione il vicecoordinatore Nazionale di Giovane Italia Armando Cesaro ha parlato del discorso di Tortora al parlamento europeo, in cui ha rinunciato allimmunità per andare incontro al processo da uomo libero. Per Massimiliano Manfredi, deputato del Partito Democratico e membro della commissione Antimafia, la riforma della giustizia è un tema centrale.
In particolare, per Manfredi è necessaria la riforma della custodia cautelare dato che il 40% dei detenuti in italia è ancora in attesa di giudizio. Il presidente della Provincia di Napoli Antonio Pentangelo ha sottolineato il ruolo dellinformazione. Nel momento in cui hai una accusa per qualcosa hai pagine intere, mentre le righe che ti scagionano sono sempre poche ha detto Pentangelo. Lonorevole Mara Carfagna ha spiegato che Tortora è il simbolo di come si può trasformare la sofferenza per uningiustizia che si vive in una battaglia affinchè nessuno possa vivere uningiustizia simile.
Il presidente della regione Campania Stefano Caldoro si è complimentato con il regista per essere riuscito a rappresentare la verità senza mediazione senza incorrere nellerrore di influenzarla, ma sforzandosi di spiegarla e dimostrarla. Anche il governatore ha a più riprese rimarcato lesigenza di una riforma della giustizia.
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