Terra dei Fuochi, Senato decreto. “No” di M5S e Lega

di Redazione

Terra dei fuochiNapoli. ll decreto sulla “Terra dei Fuochi” traNapoli e Casertaè stato convertito in legge.L’Aula delSenato non ha apportato modifiche al testo licenziato dalla Camera, che doveva essere approvato entro l’8 febbraio pena la decadenza.

Il provvedimento è passato con 174 voti favorevoli, 58 contrari e 12 astenuti. Il M5s ha votato contro, cosìcome la Lega Nord. Sel si è astenuta. Tutti gli altri gruppi hanno votato a favore.

Orlando: “Punto di partenza”. Soddisfatto anche il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando che considera questo un “punto di partenza” di un percorso. Ora sarà avviato un confronto con i territori per valutare come poter usare al meglio questo provvedimento. “Finalmente siamo nelle condizioni per determinare una riscossa per quell’area. – osserva Orlando, dopo aver partecipato al voto in Aula al Senato – L’ho detto in più occasioni: non tutto è risolvibile con un decreto perché là si sono sommate spesso le contraddizioni della storia del Paese insieme con il collasso di alcune istituzioni”.

I senatori campani del Pd. “La conversione in legge del decreto sulla Terra dei Fuochi – affermano i senatori campani del Pd Angelica Saggese, Pasquale Sollo, Vincenzo Cuomo e Rosaria Capacchione – è un provvedimento che la Campania e i cittadini campani attendono da tempo. Dispone le misure fondamentali per cancellare il fenomeno dei roghi e cominciare ad affrontare il fenomeno dello smaltimento illegale di rifiuti nella regione e le sue drammatiche conseguenze: prevede uno screening sanitario della popolazione e il controllo di sicurezza del territorio; introduce il reato penale di combustione illecita di rifiuti, punito con la reclusione da 2 a 5 anni; stanzia risorse per le bonifiche, impiegando una parte dei fondi confiscati agli ecomafiosi campani e mutuando i severissimi protocolli previsti per l’Expo 2015 per evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata”.

“Iroghi nella Terra dei Fuochi – proseguono i senatori del Pd – sono un’emergenza che il Partito Democratico aveva assunto come priorità. Questo decreto, rapidamente convertito in Senato, comincia a dare risposte concrete ai cittadini. Ora va subito affrontata la questione del censimento delle fabbriche del falso, che producono illegalmente e dunque smaltiscono illegalmente. È un fenomeno ingente, e colpirlo è la prossima sfida: secondo stime dell’Ispra relative al 2009, in un anno si smaltiscono in Campania oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti speciali e pericolosi”.

Esulta Don Patriciello. La conversione in legge del decreto fa esultare don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, che da anni porta avanti la lotta per riconoscere l’emergenza ambientale di quell’area. Il sacerdotelo definisce un “punto di inizio, non certo di arrivo”. Si dice “contento” perché “la terra dei Fuochi finalmente è diventato un problema nazionale e questo è avvenuto grazie al lavoro dei volontari. Ha vinto anche la linea del dialogo, l’unica strada che noi conosciamo”.

Il decreto. E’ reato bruciare illecitamente i rifiuti:è legge il decreto sulla terra dei Fuochi. Il Senato ha dato il via libera definitivo con il voto contrario di M5s e Lega Nord. La Camera aveva già approvato il testo. Il senato non ha apportato modifiche. Il decreto “Terra dei fuochi e Ilva” prevede una pena da due a cinque anni per chi brucia i rifiuti abbandonati o depositati in aree non autorizzate. La pena può essere aumentata se a bruciare i rifiutiè un’impresa o un’attività organizzata. Il testo prevede inoltre lo stanziamento di 50 milioni di euro l’anno per il 2014 e il 2015 dedicati allo screening sanitario delle popolazioni residenti nelle zone della Terra dei Fuochi e nei comuni dove si trova l’Ilva e il potenziamento degli studi epidemiologici. La legge prevede inoltre la mappatura dei siti inquinati anche mediante strumenti di telerilevamento, della regione Campania destinati all’agricoltura. Previsto, inoltre, l’uso dei proventi illeciti che traggono origine dai delitti ambientali per bonificare i terreni e l’uso dell’esercito per contrastare le ecomafie.

Il fondo unico giustizia. Nel corso dell’esame in Assemblea, è stata riformulata la disposizione inserita dalla Commissione di merito, che prevedeva la destinazione delle somme di denaro o delle risorse oggetto di confisca agli interventi di bonifica della regione Campania (comma 5-bis). In conseguenza di tale modifica, si specifica che una quota del Fondo unico giustizia, che concorre alla realizzazione di interventi prioritari di messa in sicurezza e bonifica della regione Campania, è determinata annualmente in funzione delle somme di denaro e dei proventi derivanti dalla vendita di beni mobili e dalle attività finanziarie confiscati a seguito dell’emanazione di sentenze definitive o dell’applicazione di misure di prevenzione nell’ambito di procedimenti penali a carico della criminalità organizzata per la repressione di talune fattispecie di reato (traffico illecito di rifiuti) commesse nel territorio della regione Campania.

Comitato sorveglianza. Nel corso dell’esame in Commissione, invece, è stata inserita una norma (art. 2-bis), ulteriormente modifica nel corso dell’esame in Assemblea, che individua nel Prefetto di Napoli l’organo di coordinamento delle attività volte ad evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’esecuzione dei contratti pubblici e nell’erogazione di provvidenze connesse all’attività di monitoraggio e bonifica delle aree inquinate della regione Campania. La norma prevede inoltre l’istituzione di una sezione specializzata del Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere e del Gruppo interforze per il monitoraggio e le bonifiche delle aree inquinate. Si stabilisce, inoltre, che i controlli antimafia sui contratti pubblici sono effettuati con l’osservanza delle linee guida indicate dal Comitato di coordinamento per l’alta sorveglianza delle grandi opere, anche in deroga a quanto previsto dal codice antimafia.

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