Caserta. In scena la mostra evento: Terra dei Fuochi e Sole, sottotitolo della mostra di arte contemporanea, Fuoco, fumm, cenere e pizza.
Si annuncia così la personale di Raffaele Bova che verrà inaugurata il 28 febbraio, alle ore 17.30, al Mac3 – Museo darte contemporanea della città, in Largo San Sebastiano, ingresso via Mazzini 16. Il Centro sociale e culturale di Sant’Agostino ha voluto aprire le porte al mondo dellarte per promuovere gli artisti contemporanei che, come Raffaele Bova, si esprimono in un ambito tematico che è quello della gestione dei rifiuti, che in questo periodo, merita la palma del problema più gettonato.
Larte diventa comunicazione di importanti messaggi sociali. Quale titolo migliore per Raffaele Bova, affermato artista nato a Frignano, che sin dagli anni 70, in maniera profetica ha denunciato il problema in forma eclatante, quando una “chietta di vattienti” portò in giro un lunedì in albis, per le strade di quella che è oggi la “terra dei fuochi”, un enorme quadro su cui campeggiava la “Madonna dell’Arco” eretta sopra un mare di rifiuti. Sono passati piu o meno quarantanni e i suoi lavori risultano così attuali, contemporanei.
La mostra racconta il dramma che il territorio vive da così tanto tempo, ma racconta anche della sua vita della sua evoluzione come uomo e artista, dai tempi del Collettivo Linea Continua Terra di Lavoro, a tuttoggi. Bova lavora a San Marcellino, conosce il suo territorio, non è andato via dopo il successo alla Biennale di Venezia, è rimasto a manifestare il disagio e la denuncia come artista, segnalando ogni cosa avrebbe contaminato e stava per contaminare la società, dalla dittatura della plutocrazia (allora, era “la lira”, oggi potrebbe essere l’Euro, le banche, la politica economica dell’Europa, con tutto quel che succede nel “sud dell’Europa”, dalla Spagna o Grecia fino all’Italia) alla schiavitù alla burocrazia (fino al “grande fratello” non solo della televisione ma anche dei codici più disparati).
La sua creatività, dunque, per raccontare se stesso e i problemi del suo territorio. Un artista che ha usato il linguaggio universale dei colori e non solo, Bova provoca con le sue sculture in calcara, con le sue ricerche, le sue indagini, che hanno prodotto un linguaggio che è sempre avanti, pungente, inaspettato e ironico. In questa mostra, ci saranno due eco balle, opera collettiva, come in una vera discarica; si vedrà il fumo dei roghi, che ha annerito i suoi colori; ci sarà il fuoco, che in teoria lascia solo cenere e il pensiero non può che andare alla distribuzione sul territorio di questi rifiuti e a tutti coloro che hanno pagato e continuano a pagare sulla propria pelle le conseguenze di uno smaltimento spregiudicato o sversamenti incontrollati e disastrosi nellambiente.
Ma in questa personale, curata da Enzo Di Grazia, lartista sa andare oltre la denuncia del problema rifiuti, non piu emergenza, ma una fase successiva e positiva, la via del riscatto vista attraverso la valorizzazione del nostro patrimonio naturale e paesaggistico. Cè speranza per Bova che crede nel futuro e chiude con unimmagine della Campania Semper Felix rappresentata dai prodotti di eccellenza del territorio che servono per fare la pizza.