Consorzio Idrico, la maggioranza: “Rischiamo tracollo finanziario”

di Redazione

 Cesa. Quello che avevamo previsto dal primo momento purtroppo sta accadendo. Il Comune di Cesa, in conseguenza della scellerata scelta di aderire al Consorzio Idrico, rischia il tracollo finanziario.

Il Consiglio di Stato, con sentenza numero 337/2014, ha dato ragione alla Regione Campania che aveva revocato il 10 dicembre 2012 la concessione al Consorzio Idrico di Terra di Lavoro degli impianti di approvvigionamento di acqua ai comuni per diversi motivi quali: mancanza di manutenzione degli impianti affidati in concessione; debiti maturati nei confronti della Regione stessa pari, a tutto il terzo trimestre 2012, a 99.716.934,64 euro; fornitura idrica proveniente dall’Acquedotto Campano; mancato pagamento delle tariffe di fornitura idrica in favore della società ‘Acqua Campania Spa’ per l’approvvigionamento idrico proveniente dall’Acquedotto Campania Occidentale (Aco) da cui Cesa dipende.

Con la revoca della concessione il Consorzio viene svuotato delle proprie funzioni e quindi si avvierà la liquidazione dello stesso. Ciò comporterà sicuramente un’accelerazione della quantificazione dei debiti dei singoli Comuni in relazione al disavanzo di gestione ed ai debiti con i fornitori. Ma la tegola più importante che ci cade addosso è l’ingiunzione di pagamento che Acqua Campania, per mezzo del Tribunale di Napoli, ci ha notificato chiedendo al Comune di Cesa la somma di 552.054,52 euro, oltre agli interessi, relativa alle fatture per fornitura di acqua dal gennaio 2011 a tutto il primo trimestre 2013, somma che il Consorzio ai sensi del’articolo14 della convenzione (nessun addebito potrà essere ascritto al Comune a seguito di tale data 1 gennaio 2011) avrebbe dovuto versare e non ha mai fatto.

Se in aggiunta a ciò dovesse essere dimostrata la partecipazione del Comune di Cesa al disavanzo di gestione del Consorzio per 479.955,81 euro ci troveremmo con più di un milione di euro di debiti ed una situazione da dissesto comunale. Mercoledì 5 febbraio il sindaco incontrerà la dirigenza di Acqua Campania allo scopo di scongiurare un contenzioso che appare inevitabile ed è stata rinnovata la richiesta di mediazione alla Regione Campania.

In previsione di tutto questo avevamo accelerato la rescissione dal Consorzio senza aspettare l’udienza del Tar del 29 gennaio scorso, con la conseguente inevitabile assunzione in proprio da parte del Comune della gestione del servizio idrico, essendo impensabile qualsiasi altra soluzione con il contenzioso in corso.

Alla luce di quanto sopra, oggi serve un patto tra amministratori, cittadini, forze politiche e sociali per contrastare l’ulteriore danno che il Consorzio ci sta facendo, rifiutandosi di fornirci i dati in suo possesso per evitare di far decollare il censimento dei contatori e l’accertamento dei consumi, con il quale almeno daremo un segnale ai creditori che il Comune, dal 2014 rispetterà i propri impegni.

La maggioranza consiliare

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