Olanda, uccisa ex ministro: era la “madre” della legge sull’eutanasia

di Redazione

Els BorstUtrecht. Trovata morta, assassinata,nel garage di casa l’ex ministro olandese, Els Borst, nota per essere stata la promotrice nel 2002 della prima legge al mondo che autorizzava l’eutanasia.

Si tratta di un vero e proprio giallo che sta sconvolgendo l’Olanda. Inizialmente non si era pensato ad un omicidio. Il cadavere della donna, che aveva 81 anni, era stato rinvenuto da alcuni amici nel garage della sua abitazione a Bilthoven, nelle vicinanze di Utrecht. Avevano ipotizzato un malore. E quelle ferite potevano essere state provocate dalla caduta. Ma gli accertamenti investigativi hanno chiarito quel che era successo davvero.

“I risultati dell’inchiesta mostrano che la morte è dovuta ad azione criminale”, ha fatto sapere la procura in un comunicato. I medici hanno concluso che le ferite trovate sul corpo l’hanno portata alla morte, e dunque non si tratta di una morte naturale.

L’ex ministro aveva dato il via nel 2002 aduna legge che permette l’eutanasia quando una persona malata terminale lo richiede se la sofferenza è insopportabile e non c’è alcuna possibilità di recupero. Almeno due medici devono essere d’accordo. Quella legge fu l’ultima tappa di un lungo cammino intrapreso da anni per arrivare alla completa legalizzazione dell’eutanasia.

Nel 1993, sia pure con un voto di stretta misura, il Senato olandese di fatto aveva già dato il suo assenso ad una legalizzazione parziale. In quel provvedimento, anche se il medico restava formalmente punibile con la reclusione fino a 12 anni di carcere, si indicavano 28 condizioni, tra cui la presenza di “dolori insopportabili” e l’ essere “malato terminale”, che consentivano al dottore di non essere più perseguibile.

Ed ecco il contenuto del testo, spiegato dall’allora ministro della sanità Bors: “Nella normativa il medico per non essere perseguibile deve essere sicuro che il paziente ha fatto una scelta volontaria e meditata, che abbia di fronte ‘sofferenze insopportabili’ e che ‘non abbia alternative”.

Uno dei punti di maggiore discussione della legge fu quello riferito ai minori. Nel testo approvato invece la soglia venne portata a 16 anni, mentre per i ragazzi dai 12 ai 16 anni e’ necessario il consenso dei genitori. Non mancarono le contestazioni: migliaia di persone, soprattutto cattolici, issando cartelli con scritto “eutanasia è ancora omicidio’”, protestarono con una marcia silenziosa, mentre il Senato stava votando la legge.

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