Ecotransider chiede di realizzare impianto di digestione anaerobica

di Antonio Taglialatela

 Gricignano. La Ecotransider ha proposto alla Regione Campania un progetto di realizzazione di un impianto integrato di digestione anaerobica e compostaggio per il trattamento di Forsu (frazione organica del rifiuto solido urbano) e la produzione di energia elettrica e compost di qualità.

Impianto che si intende realizzare nel sito già presente nelle vicinanze della stazione ferroviaria, all’origine sorto per lo smaltimento di rifiuti ferrosi e poi convertito in trattamento di rifiuti solidi urbani.

Una notizia destinata a risollevare le polemiche che ruotano, ormai da qualche anno, attorno all’azienda, ritenuta la “fonte” della puzza che si avverte nelle ore notturne nel centro abitato, tanto che a Gricignano è stata anche promossa una petizione per chiederne la chiusura. Senza dimenticare i recenti controlli da parte delle autorità su alcune anomalie rilevate nel sito. Ultimo episodio lo scorso ottobre quando i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Caserta sequestrarono un impianto di tipo “Scrubber”, dotato di un punto di emissione che non era stato ancora autorizzato dalla Regione Campania.

Ma ora l’azienda “rilancia” e vuole trasferire nello stabilimento altri flussi di rifiuti, provenienti anche al di fuori del territorio della provincia di Caserta, per creare energia e compost. Da parte sua, la Regione Campania, con decreto dirigenziale dello scorso 24 gennaio (visionabile QUI), ha ammesso il progetto alla procedura di valutazione di impatto ambientale, su conforme giudizio della commissione Via, Vas e Vi, espresso nelle sedute del 23 maggio, 17 ottobre e 16 dicembre del 2013.

In caso di approvazione del progetto il Comune di Gricignano, la cui amministrazione in carica ha sempre dichiarato di essere impegnata per la chiusura dell’impianto, dovrà partecipare ad una conferenza di servizi, anche se il parere vincolante è sempre quello della Regione. “Attendiamo i primi rilievi che ha già effettuato il Dipartimento di Scienze ambientali della Sun al fine di avere elementi concreti per intraprendere azioni giudiziarie. Abbiamo, tra l’altro, commissionato uno studio all’università per il quale si è in attesa anche di finanziamenti regionali”, diceva lo scorso luglio, il sindaco Andrea Moretti.

L’iter per l’istituzione della “task force” per l’analisi e la valutazione del rischio ambientale nell’area industriale (di concerto con i comuni di Carinaro e Teverola) è stato avviato lo scorso novembre. Intanto, però, c’è il rischio che col passare del tempo la situazione peggiori e il malcontento dei cittadini continui a crescere.

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