Roma. Neve e temporali spingono l’Italia sott’acqua e, nonostante il lavoro delle idrovore, gran parte dello Stivale è allo stremo, obbligando più di un’autorità a decretare lo stato di allerta.
Domenica 2 febbraio, il maltempo ha fatto anchetre vittime in Sicilia: due donne e una bambina che erano a bordo di un’auto finita in un torrente in piena. “Questo è il momento del dolore” dice il vicesindaco di Noto che ha annunciato tre giorni di lutto cittadino.
Intanto, per la giornata di lunedì 3 febbraio la Protezione civile ha decretato ‘criticità rossa’ per il Friuli, le pianure dell’Emilia e il Veneto centrale. Il Comune di Vicenza, invece, ha diramato un nuovo stato di preallarme per le zone della città soggette ad allagamento. Visto infatti l’attuale livello dei fiumi, con il Bacchiglione che ha raggiunto i 4 metri e 80 centimetri a Ponte degli Angeli, e la previsione di piogge persistenti, l’amministrazione ha deciso di allertare i cittadini delle aree a rischio. Le scuole, però, restano aperte.
E continuano i disagi per gli abitanti di Isola Sacra, a Fiumicino, messa in ginocchio da quattro giorni di allagamenti. In molti non hanno chiuso occhio: non ha mai smesso infatti di piovere per tutta la notte, rendendo ancora più difficile la situazione. Dalle 19 di domenica 2 febbraio sono comunque entrate in azione, e lo sono ancora, le idrovore dell’esercito.
La regione Lazio ha inoltre emesso un avviso di criticità idrogeologica per le prossime 36 ore, considerato “la situazione meteo e lo stato di saturazione del suolo”. L’allerta riguarda in particolare il bacino medio del Tevere, Roma compresa, l’Aniene e il Liri.
Allerta anche al sud. A Palermo, un grosso masso si è staccato dal costone roccioso di Belmonte Chiavelli, zona Casuzze, e si è abbattuto contro un’officina meccanica sfondando una parete. Per fortuna l’officina non era ancora aperta. Altri tre pezzi di roccia, da almeno una tonnellata ciascuno, sono invece finiti su un terreno argilloso. Per precauzione sono state evacuate quattro abitazioni. Nella notte un’altra frana, a causa della forte pioggia, si è verificata nella zona di Cefalù, nel palermitano. Resta invece ancora isolata a causa delle piogge di sabato e domenica scorsi Enna, dove le scuole superiori sono rimaste chiuse.
E sono in tutto circa 250 i militari dell’Esercito impegnati a fronteggiare l’emergenza maltempo. Militari sono in azione a Fiumicino con una squadra di specialisti, tre veicoli da ricognizione e due pompe idrovore. Dallo scorso venerdì, invece, su richiesta della prefettura di Belluno, circa 120 uomini stanno operando con 4 veicoli cingolati speciali, 5 pale caricatrici gommate, 1 terna ruotata, 3 camion Astra per il ripristino della viabilità e lo sgombero della neve nei comuni dell’Alto Cadore. Continua, inoltre, l’intervento dell’Esercito a favore della popolazione modenese partito il 19 gennaio in seguito allo straripamento del fiume Secchia.