Strasburgo. Contestazioni leghiste per il presidente Giorgio Napolitano a Strasburgo. Mentre il Capo dello Stato interviene nell’emiciclo europeo gli eurodeputati del Carroccio guidati dal segretario Matteo Salvini hanno esposto manifesti e striscioni anti-euro, interrompendo con urla il discorso del Presidente.
“No euro” e “Euro kills”, le scritte. Una bagarre contestata a sua volta da tutti gli altri eurodeputati e interrotta con severità dal presidente del europarlamento Martin Schulz. Lo stesso Napolitano, commentando più tardi l’accaduto ha definito le proteste “modeste, marginali e tradizionali”.
Contestazione analoga fu fatta dagli allora europarlamentari Salvini, presente anche oggi e ora segretario della Lega, e Speroni quando intervenne di fronte al Parlamento Europeo nel 2005 l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Nel corso del suo intervento Napolitano ha poi chiesto un allentamento delle politiche di austerity. Bisogna ormai “riflettere” sulla “consapevolezza di un circolo vizioso ormai insorto tra politiche restrittive nel campo della finanza pubblica e arretramento delle economie europee” ha affermato il capo dello Stato, aggiungendo che “una crescita sostenuta e qualificata richiede certamente riforme strutturali, ma richiede in pari tempo un rilancio, oltre che di investimenti privati, di ben mirati investimenti pubblici, al servizio di progetti europei e nazionali”.
Ma il presidente della Repubblica ha anche invitato a non perdere fiducia nell’istituzione europea. Alle prossime elezioni europee, “un momento di verità”, i cittadini non dovranno scegliere tra “un’agitazione puramente distruttiva contro l’euro e contro l’Ue” e tra un’Europa che pure “ha mostrato gravi carenze e storture nel suo cammino”.
“La costruzione europea – ha continuato – ha ormai fondamenta talmente profonde che si è creata una compenetrazione tra le nostre società, le nostre istituzioni, i nostri cittadini e i giovani dei nostri paesi, e nulla, nulla, può farci tornare indietro”.
E rispetto agli euroscetticismi, Napolitano ha spiegato che “c’è vacua propaganda e scarsa credibilità nel discorso di quanti hanno assunto atteggiamenti liquidatori verso quel che abbiamo edificato nei decenni scorsi” cioè l’Europa dei 28.
“Non è una protesta nei confronti del presidente, per il quale portiamo rispetto, Napolitano, ma è una protesta per la sua adesione un po’ cieca a questa Europa e ai poteri delle banche che essa rappresenta”, ha spiegato l’eurodeputato leghista Mario Borghezio, protagonista assieme ai colleghi della contestazione in aula durante il discorso di Napolitano. “Siamo contro questo euro che danneggia le Pmi e sta portando alla rovina il nostro paese e soprattutto il nostro nord” ha aggiunto Borghezio.
Più tardi, conversando con i giornalisti, Napolitano ha affermato che il risultato delle elezioni europee non avrà una “ricaduta meccanica” sugli equilibri fra le forze politiche che sostengono la maggioranza di governo. Il capo dello Stato ha spiegato che “le elezioni europee dovrebbero essere un’occasione per discutere di Europa. Poi i partiti di opposizione faranno politica di opposizione, mentre i partiti di maggioranza dovranno impegnarsi molto di più sui temi europei”.
“Questo – ha spiegato il capo dello Stato – perché non è che ci sia una ricaduta meccanica dei risultati delle elezioni europee sugli equilibri nazionali. Questa ricaduta comporta che succeda qualcosa all’interno della maggioranza di governo, perche’ se la maggioranza di governo tiene non vedo le ricadute dei risultati delle europee”.