Roma. 121 favorevoli, un voto contrario, quello di Beppe Fioroni, e due astenuti (tra cui Matteo Richetti) su 125 presenti. E così il Pd aderisce al Pse a termine della Direzione nazionale.
Il via libera all’adesione al Pse, chiesto oggi alla direzione del Pd, “sancisce il completamento di un percorso che viene da molto lontano”, ha detto il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, aprendo i lavori della direzione democratica. “L’Italia – ha aggiunto – ha due capitali, una è Roma e l’altra è Bruxelles” e in quest’ottica il Pd deve decidere “in quale campo stare per cambiare le politiche in Ue, per costruire politiche diverse da quelle che ci sono state fin qui”.
La scelta è quella del campo del Pse. Mogherini ha ricordato che al congresso Pse che si aprirà domani a Roma non solo si cambierà il logo con la dicitura ‘Socialisti e democratici’ ma si eleggerà anche il candidato alla presidenza della commissione europea, il tedesco Martin Schulz. “Un atto importante. – ha sottolineato il ministro – Avremo un candidato comune per dire che non esistono un’Italia e una Germania, ma un progetto comune da portare a Bruxelles”.
Ma nel Pd, tanto per cambiare,c’è chi va contro questa scelta, come Beppe Fioroni: “Mi troverò in una eccezionale solitudine, confido quindi nella vostra cortesia…”, ha detto l’ex ministro aprendo apre il suo intervento in direzione. “Ribadendo l’indisponibilità a morire socialdemocratici, auguro a voi tutti di vivere intensamente da democratici”, le sue parole. Poi,rivolgendosi al premier Matteo Renzi, Fioroni gli ha detto che scegliendo il Pse “è difficile trovare un percorso innovativo”. L’adesione è “una scelta contro noi stessi”.
A rispondergli con ironia Massimo D’Alema: “C’è tra di noi chi teme, non senza ragione, di morire democristiano. C’è poi chi non vuole morire socialista. Io mi limiterei alla prima parte di questa affermazione, che è compresa da tutti i cittadini”. “La nostra adesione – ha aggiunto D’Alema – deve avere un forte impegno innovativo, dobbiamo contribuire a creare una vera forza politica europea progressista, dalla politica economica ad una svolta in politica estera europea. Così come per 15 anni l’Europa si è rivolta soprattutto ad est dopo la fine della guerra fredda, oggi il Mediterraneo deve essere un banco di prova fondamentale. Non è una resa, ma un grande passo avanti”.
Unbotta e risposta su cui Renzi ha ironizzato: “Comprerò i pop corn per assistere all’epico scontro tra D’Alema e Fioroni sul ruolo dei cattolici nella sinistra europea”.
Intanto, il presidente del Pse, Serghei Stanishev, si dice “sicuro che la richiesta del Pd di entrare a pieno titolo nel Pse sarà accolta all’unanimità domani” dal congresso dei socialisti europei a Roma. “Senza il Pd – ha affermato Stanishev, che a Roma incontrerà Renzi -la nostra famiglia era incompleta, domani finalmente si completerà”.