Berna. Con il 50,3% dei voti favorevoli, la Svizzera ha accettato il referendum che pone l’introduzione di un tetto limite per gli stranieri.
Un margine di vittoria molto ristretto se si pensa che i voti in più sono stati circa 19mila. Una decisione molto contestata che non solo ha diviso in due il paese, ma ha anche sollevato diverse polemiche in tutta l’Europa. Decisivi sono stati i voti dei cantoni di lingua italiana e tedesca, in particolare nel Canton Ticino dove il 68% dei votanti ha detto si alla nuova norma. Il governo svizzero dovrà a partire da ora, entro tre anni, rinegoziare tutti i trattati internazionali sulla circolazione degli stranieri nel paese e sarà una decisione che interesserà anche un gran numero di cittadini italiani, che lavorano come pendolari nel Canton Ticino e il cui accesso potrebbe essere prossimamente limitato. Parliamo di circa 60mila lavoratori.
Il ministro degli esteri Emma Bonino ha definito l’impatto del referendum molto preoccupante sia per quanto riguarda l’Italia, sia per gli altri accordi con l’Unione europea. Contraria il ministro dell’Integrazione, Cecile Keynge, che ha dichiarato: Il punto non è chiudere le frontiere ma avviare una politica interna di integrazione e riportare al centro i diritti di persone che dovrebbero avere stipendi uguali.
Preoccupazione arriva anche da Berlino dove il portavoce della Merkel, Steffen Seibert, ha detto: Il governo tedesco rispetta l’esito del referendum ma dal nostro punto di vista solleva problemi notevoli. E ancora dalla Francia: Il si della Svizzera contro l’immigrazione di massa è una cattiva notizia per l’Europa che adesso dovrà rivedere i suoi rapporti con la Federazione elvetica. È una cattiva notizia anche per la Svizzera che, circondata interamente dai Paesi dell’Ue, si chiuderà in se stessa penalizzando l’economia ha dichiarato il ministro Laurent Fabius.
Al contrario commenti favorevoli arrivano dalla Lega Nord. Matteo Salvini si complimenta con la decisione della Svizzera e ha sottolineato che proporrà il medesimo referendum anche in Italia; mentre Marine Le Pen, leader dell’estrema destra francese, esprime la sua opinione favorevole tramite un tweet. Dell’argomento si discuterà oggi a Bruxelles dove sono riuniti i 28 ministri degli esteri dell’Unione europea.