Avvisi Ici 2007, il Psi accusa l’amministrazione

di Redazione

 Mondragone. Dura presa di posizione del leader socialista, Antonio Taglialatela, in merito all’invio massiccio e indiscriminato di nuovi avvisi di accertamento Ici 2007.

Un’occasione per fare il punto di due anni di scellerata amministrazione in tema di tributi locali. “Subito una delibera o una determinazione di annullamento relativi agli avvisi di accertamento emessi in questo modo indiscriminato, privi di qualsiasi fondamento giuridico-amministrativo”, afferma Taglialatela, che continua: “Il duo Schiappa-Cennami, un’Amministrazione fuori dalla legge, calpesta i diritti dei cittadini, patrocinando le coscienze civiche.

Due ‘figuri’ politici che, con l’alibi di porre in essere politiche rivolte al recupero dell’evasione tributaria locale, invece di recuperare enormi sacche di evasione e di elusione contributiva, aumentano, nei fatti reali, la pressione tributaria su quei contribuenti fessi che con grandi sacrifici già pagano regolarmente le tasse locali.

Un’azione messa in atto che risponde alla logica dell’apparire e della demagogia, facendo credere di aver fatto una lotta all’evasione che tale non è, ma che si compie con l’aumento della pressione tributaria per chi ha sempre pagato le tasse, vessando cittadini e commercianti senza tener conto del momento di profonda crisi economica e finanziaria. Ogni atto emesso dal Comune, palesemente illegittimo, spinge il cittadino e l’impresa a un aggravio di spese per doversi difendere nelle sedi opportune.

Per dimostrare queste affermazioni basta analizzare gli avvisi di accertamento emanati negli ultimi due anni. Nell’anno 2012 vengono emessi circa 7.000 avvisi di accertamento, per infedele dichiarazione Tarsu, riferiti agli anni 2007-2012, l’accertamento scaturisce da due atti in possesso dell’amministrazione: il primo è una nota che l’amministrazione nel 2008 aveva inviato a tutti i contribuenti a mezzo posta con la quale si chiedeva allo stesso di confermare i dati catastali dell’abitazione (Foglio e particella) poiché la superficie dell’abitazione era già stata stampa dall’ufficio sulla lettera, tale documento doveva essere restituita all’amministrazione e questa sarebbe una sorta di dichiarazione infedele prodotta dal contribuente; secondo l’Agenzia del Territorio (Catasto) fornisce su supporto informatico tutti i dati relativi agli immobili locali accatastati, cosi dichiarati dai contribuenti in fase di accatastamento degli immobili ovvero senza tener conto che alcune superfici accatastate non sono soggette ad imponibile Tarsu (cortile, garage, balconi, terrazze, scale etc)e senza tener conto del 20% di tolleranza del dichiarato, ovvero un’abitazione di 100 mq al catasto ai fini della superficie Tarsu è nella legalità fino ad 80 mq.

Nell’anno 2013 vengono emessi avvisi di accertamento per omessa denuncia e omesso versamento aree fabbricabili ici 2007, tale atto ha origine dalla previsione di cambio di destinazione urbanistica prevista dal PRG approvato nel 2003 dal Consiglio Comunale e pubblicato sul Burc Regione Campania nel 2005. Il Prg prevedeva che alcune zone omogenee agricole dovevano essere trasformate con un cambio di destinazione urbanistica in zone omogenee industriali (D), ma dal 2003 data di entrate in vigore del Prg non sono stati mai attivate e ne adottati i ‘piani particolareggiati degli insediamenti produttivi’ per la zona D, e in tutto questo tempo l’amministrazione comunale non ha mai comunicato all’Agenzia del Territorio ente preposto per legge ad accogliere e valutare il diverso valore catastale degli immobili perimetrati e inclusi nella zona ‘D’, comunque ad oggi la classificazione catastale degli immobili della zona ‘D’ all’Agenzia del Territorio risultano ancora agricoli. Inoltre gli avvisi di accertamento vengono spediti in ritardo rispetto alla prescrizione – spediti il 3 – 4 gennaio 2014, e la data ultima per spedirli era il 31 dicembre 2013. Quindi l’amministrazione emette degli accertamenti prescritti, in palese violazione dell’art. 3 della legge numero 212/2000 che testualmente sancisce le disposizioni tributarie non hanno effetto retroattivo.

Come al solito ci saranno gli abituali contribuenti fessi che caduti nel tranello pagheranno, quelli che faranno ricorso e quelli che non pagheranno. Pagare la tasse è un diritto dovere dei cittadini ma è anche vero che bisogna pagare le tasse giuste, d’altronde le casse comunali languono, e l’Amministrazione comunale nello sperperare risorse tra patrocini che fioccano agli amici degli amici e interventi raffazzonati, hanno determinato un vero dissesto che non viene dichiarato.

Tutte queste manovre servono a determinare delle somme residue che permettono all’amministrazione di ‘galleggiare’ dentro un equilibrio fittizio senza poter erogare e programmare nessun servizio correlato di qualità al cittadino contribuente”.

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