Sparanise. Da alcuni articoli di stampa si apprende che lonorevole Angelo Consoli, consigliere della Regione Campania, ha finalmente chiesto alla Regione Campania la messa in sicurezza delle aree industriali di Sparanise, ex Pozzi ed ex Tabacchificio, site rispettivamente in via nazionale Appia ed in via Posta Vecchia.
Voglio augurarmi ha spiegato il sindaco di Sparanise Mariano Sorvillo che almeno questa volta non sarà, come purtroppo solitamente avviene, solo il Comune di Sparanise a dover assolvere, con tempo e risorse finanziarie, a compiti non del tutto propri, per risolvere determinate problematiche.
Da tempo continua il primo cittadino chiediamo lintervento della Regione Campania affinché sostenga, sia da un punto di vista finanziario che istituzionale, ogni azione volta alla bonifica dellamianto presente in entrambi i siti. A dimostrazione del costante impegno che come istituzione del territorio quotidianamente viene profuso cè anche lultimo sequestro avvenuto nellarea Asi della ex Vernici Iplave, che rappresenta solo lultima azione in ordine di tempo, messa in essere dallamministrazione comunale, attraverso la Polizia Municipale, volta a risolvere le problematiche ambientali. Fa piacere constatare lattivismo dellonorevole Consoli che adesso si augura la messa in sicurezza delle due aree ma vorrei ricordare che, dopo ripetuti inviti dellamministrazione comunale, lArpac è già stata a Sparanise, come è noto anche allassessore regionale allAmbiente Romano.
Tuttavia, qualcuno dimentica prosegue Sorvillo forse volutamente, che per quanto concerne il tabacchificio, lamianto sta li dal 1958 ed è stata, con la prima ordinanza datata luglio 2009, questa amministrazione, lunica a prendere iniziative concrete finalizzate alla rimozione dellamianto ed alla bonifica dellarea. I sofismi e la retorica attraverso i quali si dà prova di profonda conoscenza dei meccanismi europei, in base ai quali è possibile agire in danno di chi ha inquinato, potrebbero essere rivelatrici anche di altri utili elementi che ad un umile sindaco di un paesino di provincia come me sfuggono.
Ad esempio, – conclude Sorvillo – parlando sempre di tabacchificio, si potrebbe rendere nota al popolo, e magari anche ad altri, qualche informazione in merito ai cambi di proprietà che si sono susseguiti nellex tabacchificio. Oppure si potrebbero rendere eruditi i cittadini sulle responsabilità di chi ha inquinato ed è scappato via mollando il problema, rigorosamente impacchettato in varie scatole cinesi, a chi è rimasto con il cerino in mano: vale a dire i cittadini ed i lavoratori di Sparanise.