Il dramma dei suicidi in carcere: ad Aversa i funerali di Mario Cantone

di Redazione

Mario CantoneTeverola. Si sono svolti sabato mattina, nella chiesa di SS. Filippo e Giacomo, ad Aversa, i funerali di Mario Cantone, 43enne aversano, da qualche anno residente a Teverola, impiccatosi martedì pomeriggio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

L’estremo gesto si è verificato poco dopo il colloquio con i familiari. Pare che Cantone fosse molto provato dalla detenzione e che i suoi difensori, Mauro Iodice e Franco Liguori, avessero presentato istanza affinché uno psicologo potesse visitarlo, ma la richiesta è stata rigettata. Cantone era recluso dalla fine del giugno 2013, nel padiglione Tevere in regime di alta sicurezza, in quanto destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel quadro dell’inchiesta denominata “Operazione Rischiatutto”.

Un’inchiesta che aveva portato all’arresto di 57 persone e alla chiusura di alcune sale bingo e sale scommesse, tra cui la “Bingo Boys” di Teverola e il “Casinò Normanno” ad Aversa e la “Bingo Re” di Napoli, gestiti da Cantone.

L’operazione del Ros dei carabinieri si era svolta, oltre che nelle province di Napoli e Caserta, in quelle di Frosinone, Modena, Reggio Emilia e Catania, e aveva determinato sequestri di beni mobili e immobili per 400milioni di euro e, per quanto riguarda Cantone, l’accusa di associazione a delinquere di stampo camorristico, reimpiego di denaro di provenienza illecita e intestazione fittizia dei beni.

Il suicidio, avvenuto nella casa circondariale, ripropone il dramma dei suicidi in carcere e le spinose questioni della carenza di organico negli istituti di pena e dei controlli durante la carcerazione preventiva. Tanti i presenti alle esequie. Cantone lascia una moglie e tre figli.

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