Cella, il caffe’ e il forfait. Un lettore: “Ma ci faccia il piacere”

di Antonio Arduino

 Aversa. Continua a destare curiosità l’assenza al consiglio comunale di martedì 25 febbraio dell’esponente dell’opposizione Salvino Cella, unico candidato sindaco alle amministrative del 2012 ad avere saputo opporsi allo strapotere del cartellone elettorale che supportava Giuseppe Sagliocco.

I suoi elettori aspettavano da Cella, che era stato sostenuto – almeno sulla carta – anche dal Pd, una opposizione puntuale e rigorosa ma l’assenza al consiglio di martedì, giustificata da motivi di lavoro, e il successivo pettegolezzo su un incontro avuto con esponenti della maggioranza per concordare quell’assenza, cosa che avrebbe favorito Sagliocco, ha dato spazio ad un profondo sentimento di delusione e rabbia, frammisto alla volontà di suggerire a Cella un cambio di rotta, per tornare ad essere il capo di quella opposizione di cui era stato accreditato a maggio di due anni fa.

Almeno è quanto abbiamo percepito dalla mail trasmessa da Maria P. che commenta così la video-intervista in cui Cella chiarisce l’incontro con esponenti dell’opposizione definito “summit” pro Sagliocco.

Riceviamo e pubblichiamo:

“Trovo grave l’insulto continuo all’intelligenza di noi aversani nel volerci convincere della menzogna quale unica realtà. Due giovani politici, che dovrebbero rappresentare il futuro, si incontrano nel centro città e sotto gli occhi di tutti meditano e tramano inciuci politici….Quale interesse reciproco si nasconde dietro tale condotta? Il seguito, l’intervista, mostra tutto l’imbarazzo, verificabile negli atteggiamenti, nella mimica facciale e nelle parole del candidato sindaco del centro sinistra. …Ma costoro pensano davvero nella stupidità dei cittadini e degli elettori?

Vergogna! E’ questo l’unico e sensato termine adatto alla compravendita morale in atto. Vergogna per come hanno ridotto la città, vergogna perché il primo atto da fare come capo dell’opposizione sarebbe dovuto essere quello di proporre iniziative serie in questa città; magari nel sociale, dove la mensa della Caritas e’ sempre più’ piena di persone; nella cultura, dove la città delle cento chiese e’ diventata la città deidue sagrati con storia, arte e cultura nel dimenticatoio; nel lavoro, dove il tasso di disoccupazione dei giovani e’ quello più alto d’Italia e dove una zona Pip non decolla da anni per soli interessi personali; nel welfare, dove non esiste un’offerta sanitaria accettabile con l’ospedale aversano ridotto a cimitero della sanità, senza infrastrutture e personale; nella scuola, dove con tanti edifici pubblici nessuno si preoccupa di attivare un servizio di asilo pubblico; nell’ambiente, dove non esiste un solo pannello fotovoltaico su di un edificio pubblico o una luce alimentata da energia sostenibile; nell’igiene urbana, dove montagne di rifiuti sono accumulate giornalmente per le strade della città e la raccolta differenziata e’ solo un miraggio; nella sicurezza, in una città dove vengono fatti scoppiare i bancomat e dove il tasso di microcriminalità e’ così elevato che non possiamo indossare neppure più un orologio al polso; nell’urbanistica, dove non esiste una proposta sensata di parcheggi per i cittadini e dove sono in corso abbattimenti di edifici storici (via Seggio nei pressi della chiesa di Sant’Antonio) in spregio a qualsiasi regola della conservazione; nei trasporti, dove non esiste un solo autobus di linea o una fermata degna di questo nome.

E questo signore, presunto capo dell’opposizione, cosa fa? Prende il caffè al bar con l’assessore all’Urbanistica ed il fratello del sindaco di Aversa raccontandoci che, dopo due giorni, e’ stato per un caso lavorativo che si è verificata la sua assenza al consiglio comunale. Totò avrebbe detto ‘Ma ci faccia il piacere’”.

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