Aversa. Erbacce che crescono sui balconi, cortile invaso anchesso da erbacce, impianti che potrebbero aver preso il volo.
La casa dello studente ospitata in quello che fu il carcere mandamentale cittadino, in via Saporito, ultimata nel 2007 ed allora inaugurata in piena campagna elettorale dal sindaco dellepoca Domenico Ciaramella, rimane malinconicamente e assurdamente chiusa, inutilizzata, dopo che centinaia e centinaia di migliaia di euro sono stati spesi per il restyling.
Una di quelle vergogne italiane riportata alla ribalta da Luca de Rosa, ex assessore alligiene urbana dellultima giunta di centro sinistra guidata da Lello Ferrara. Un problema del quale si è interessato direttamente anche il sindaco attuale Giuseppe Sagliocco che, esattamente un anno fa, nellaprile 2013, compì un sopralluogo in compagnia di tecnici dellAdisu (azienda per il diritto allo studio universitario) al termine del quale dichiarò: “Non è possibile che una struttura come questa che rappresenta una risorsa per gli studenti fuori sede e per lintera Città di Aversa sia ancora chiusa. Ho chiesto ed ottenuto di fare un sopralluogo con i tecnici dellAdisu e nei prossimi giorni incontrerò anche il presidente e i membri del Consiglio di Amministrazione dellazienda per il diritto allo studio universitario. La casa dello studente deve aprire i battenti”.
Da allora è trascorso un altro anno, ma la situazione non è mutata, anzi, se si poteva, si è incancrenita ancora di più. Sul banco degli imputati lAdisu con la quale nel 2011 il comune di Aversa siglò con la quale venne attribuita allAdisu stessa la gestione dell immobile, i lavori di restyling e le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, larredo e i costi delle utenze.
Sempre nel 2011, il 9 settembre, il Comune consegno allente universitario le chiavi delledificio, dopo che nel gennaio precedente del caso si era interessata anche Striscia la notizia. Nei mesi scorsi è stato già consegnato allAzienda anche la vecchia Regia Scuola Media di via Castello, dove si prevede di realizzare circa ottanta residenze, già con due anni sulla tabella di marcia. Tutto ciò grazie ad un finanziamento regionale di circa sei milioni di euro. Si spera non buttati al vento.