Aversa. Non solo parole ma anche fatti, l’amministrazione comunale scende in campo per sostenere Adele Iavazzo nella lotta per il riconoscimento da parte del Ministero della Salute della sensibilità chimica multipla (Mcs), …
… malattia di cui è affetta da anni e che le rende impossibile una vita normale, costringendola a vivere da reclusa tra le mura domestiche, senza avere la possibilità di contatti diretti con l’esterno per le imprevedibili reazioni che potrebbe manifestare il suo organismo danneggiato nel Dna dall’inquinamento ambientale.
Dopo che il Consiglio comunale, in una nota trasmessa allassessore alla sanità della Regione Campania, ha espressamente chiesto di accelerare l’iter procedurale per il riconoscimento della Mcs come malattia sociale, utilizzando il Consenso internazionale del 1999 come parametro per le diagnosi, così come avviene in tutto il mondo, affinché sia possibile fornire diagnosi e cura a malati tuttora equiparati di fatto a cittadini di serie “B”, l’amministrazione punta ad ottenere il riconoscimento del Ministero della Salute.
Ma non è tutto.Considerando la possibilità di cura offerta da un protocollo terapeutico messo a punto in un centro medico di Dallas nel Texas che potrebbe alleviare gli effetti della malattia e migliorare la vita di Adele Iavazzo, che dei circa 5mila italiani affetti da Mcs è sicuramente tra quelli in cui la malattia si presenta con la maggiore gravità, lamministrazione comunale ha deciso di partecipare alla campagna di solidarietà nata in città per raggiungere la somma di 100mila euro necessaria alla cittadina aversana per trasferirsi al centro medico statunitense e sottoporsi ad un periodo di cura.
Per questo con una delibera di giunta lEnte locale ha deciso di partecipare alla raccolta di fondi con un contributo di 500 euro. Un concreto segnale di solidarietà che l’amministrazione spera possa avere effetti emulativi tali da permettere il raggiungimento della somma totale.
Da ricordare che nella battaglia avviata da Adele per il riconoscimento ministeriale della malattia sono intervenuti il presidente della Camera, Laura Boldini, che ha trasmesso questa richiesta alla Commissione Sanità, e il vescovo della diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, che ha scritto di suo pugno al ministro della Salute, Lorenzini, per sollecitarne l’intervento istituzionale.