Vigilantes usati come “parcheggiatori”: protesta all’ospedale “Moscati”

di Livia Fattore

 Aversa. “Già di per sé un solo agente della vigilanza è insufficiente per garantire la sicurezza di quanti operano nel pronto soccorso. Se, poi, questo stesso agente viene utilizzato di mattina, su disposizione della direzione dell’ospedale, per impedire alle auto di parcheggiare all’interno del perimetro del presidio ospedaliero, a pagarne le spese siamo sempre e solo noi”.

Gli addetti al pronto soccorso dell’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Aversa lamentano, ancora una volta di essere trattati come lavoratori di serie B, con situazioni nelle quali ad essere messa da parte sarebbe la loro incolumità mentre sono in servizio presso quello che è il pronto soccorso con più prestazioni erogate su base annua a livello di Regione Campania dopo il solo analogo reparto dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

La vicenda ha inizio qualche mese fa, a cavallo della fine del 2013 e l’inizio del 2014, quando viene vietato anche agli operatori dell’ospedale di parcheggiare le proprie vetture all’interno perché devono essere eseguiti dei lavori. Ovviamente, però, le auto di quanti accompagnano i pazienti al pronto soccorso entrano nell’area esterna del nosocomio, ma dovrebbero uscirne subito dopo. Invece, capita, che gli automobilisti cerchino un posto all’interno per parcheggiare e raggiungere i familiari lasciati alle cure dei sanitari.

Ecco, allora, intervenire i vigilanti che invitano a portare le vetture fuori e, ovviamente, non prestando più servizio all’interno, almeno di mattina, con il venir meno della presenza, che fa da deterrente, del vigilante all’interno del reparto di pronto soccorso, spesso teatro di violenze contro gli addetti.

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Redazione
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