Pretoria. Dichiarazioni rilevanti quelle rilasciate da Samantha Taylor, ex fidanzata di Oscar Pistorius, corridore sudafricano accusato di aver ucciso volontariamente la sua fidanzata Reeva Steenkamp, la modella trovata senza vita nell’abitazione dell’atleta il 14 febbraio 2013.
Il processo è iniziato lo scorso 3 marzo a Pretoria, e l’ex atleta ha dichiarato la sua innocenza davanti al giudice, rigettando tutte le accuse mosse contro la sua persona: l’omicidio e la mancata denuncia di altre armi da fuoco tenute in casa. Durante il quinto giorno del processo che sta dividendo l’opinione pubblica sudafricana, Samantha Taylor ha raccontato che il campione paralimpico dormiva con una pistola accanto al letto, posta o sul comodino o per terra, accanto alle protesi.
La donna ha anche aggiunto che in un’occasione l’ex atleta si infuriò talmente tanto per essere rimasto bloccato nel traffico, che sparò in aria dei colpi di pistola che attraversarono il tettuccio dell’auto, per poi terminare il gesto inaspettato con una risata. Dichiarazioni che mettono in evidenza un atteggiamento sospetto e inspiegabile, che non potranno non essere prese in considerazione dal giudice.
Ascoltato nella stessa giornata anche il dottor Johan Stipp, vicino di casa di Pistorius e primo soccorritore della donna. Nel corso della prima udienza fu interrogata anche un’altra vicina di casa dell’atleta, Michell Burger che dichiarò di aver sentito grida di donna terribili da far gelare il sangue e di aver udito subito dopo quattro colpi di pistola.
La versione della donna contraddice quella del corridore, che sostiene di aver sparato convinto che la ragazza fosse nel letto accanto a lui e che in casa ci fosse un ladro. Soprattutto afferma di non aver sentito alcun grido.
June Steenkamp, madre della modella, ha dichiarato: Sono pronta a perdonarlo ma prima deve guardarmi negli occhi. Prima voglio obbligarlo a guardarmi e vedere il dolore e l’angoscia che mi ha inflitto. Molte persone nella mia posizione vorrebbero vederlo morto o punito in modo esemplare. Ma credo nella fede e nella giustizia e non c’è odio o voglia di vendetta nel mio cuore. L’ex campione paraolimpico rischia 25 anni di carcere.