Londra nega estradizione a ex mafioso: “Carceri italiane disumane”

di Stefania Arpaia

 Londra. Brutta notizia per la giustizia italiana: Londra rifiuta l’estradizione dell’ex boss Domenico Rancadore.

Arrestato lo scorso agosto in Inghilterra, dove si era trasferito con la famiglia, dopo 20 anni di latitanza, Rancadore lasciò la Sicilia nel 1994 per stabilirsi nella periferia di Londra dove viveva con il falso nome di “Marc Skinner”. Fu condannato in contumacia nel 1999 a 7 anni di carcere per associazione mafiosa.

Il boss non tornerà in Italia e, in attesa dell’appello, avrà l’obbligo di firma e dovrà indossare il braccialetto elettronico. La richiesta di estradizione è stata fatta da Roma, da dove si chiede che il cosiddetto “professore” possa tornare in territorio italiano e scontare la propria pena, ma il rifiuto da parte della Westminister Magistrates Courtes è stato immediato.

Il giudice Howard Riddle ha dichiarato che l’ex boss potrebbe subire trattamenti inumani e degradanti nel sistema carcerario italiano. Sulla sentenza hanno influito anche le precarie condizioni di salute dell’ex boss, affetto da angina e di recente ricoverato in ospedale.

Un bel “no” secco per l’Italia che non sarebbe in grado di offrire le adeguate garanzie per il trattamento dei detenuti. La corte londinese si è appellata all’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani.

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